MODENA – Angelino Alfano ha deciso: il Pdl di Modena sarà “commissariato” e finisce in mano a Denis Verdini, nominato, appunto, commissario del coordinamento regionale.
Quella del segretario, però, non è una scelta di pace, ma una scelta di parte. A denunciare il rischio di infiltrazioni della camorra nel tesseramento del partito, infatti, era stata la deputata Isabella Bertolini. E ora, come commissario, spiega il Fatto Quotidiano, viene nominato uno che è vicino a Carlo Giovanardi, tra gli avversari più fieri proprio della Bartolini, deputata nota per aver invitato, qualche tempo fa, Silvio Berlusconi a “farsi da parte”.
“Dopo aver parlato con il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, – ha raccontato Giovanardi – abbiamo convenuto che la cosa piu’ opportuna per Modena, per troncare finalmente ogni polverone e speculazione sul tesseramento al Pdl, sia la nomina di un commissario che sia in grado rapidamente di fare e garantire la celebrazione del congresso il prima possibile”.
Tutto, a Modena, inizia con un boom di iscritti al Pdl, da poche centinaia a oltre 5000. Tesseramento che insospettisce, racconta il Fatto, anche chi del partito fa parte come la Bartolini, ma che rischia di interessare soprattutto la magistratura locale.
“Sicuramente – ha dichiarato qualche giorno fa il procuratore di Modena Luca Musti – anche qui il tesseramento può essere un veicolo di infiltrazione. La volontà di garantirsi amici nelle amministrazioni per ottenere favori utili all’organizzazione è un aspetto che emerge in tutto il Paese, non solo al Sud”. E così, il congresso locale del Pdl, originariamente previsto per il 25 febbraio è ancora in stand-by.
Fare chiarezza ora, tocca a Verdini. E per il Fatto Quotidiano l’ironia è facile, viste le inchieste in cui l’esponente del Pdl è coinvolto, dal credito cooperativo alla P3.