ROMA – La fumata bianca non dovrebbe arrivare venerdì. Ma Mario Monti ha ogni intenzione di chiudere al piu' presto la partita di sottosegretari e viceministri. Il presidente del Consiglio riprende in mano personalmente il dossier al suo ritorno da Strasburgo. E si intensificano i contatti con i vertici dei partiti. I nomi dei candidati sono tutti sul tavolo. Ma la selezione (in coordinamento con i ministri) e' ancora in corso: si dovra' arrivare a sceglierne una trentina, non di piu'.
Perche' il governo possa iniziare a lavorare a pieno regime e portare i primi provvedimenti in Parlamento, e' indispensabile completare le nomine e assegnare tutte le deleghe. Per questa ragione si lavora alacremente per definire quanto prima la squadra e assegnare tutte le deleghe. Ma in serata fonti di palazzo Chigi fanno sapere che la questione non e' all'ordine del giorno della riunione gia' convocata per venerdì mattina: sara' trattata, dicono senza precisare ulteriormente, in uno dei prossimi Cdm. Magari uno convocato ad hoc.
''Monti chiudera' la vicenda entro pochi giorni'', dice il segretario Pdl Angelino Alfano. Vista la determinazione del premier a fare il prima possibile, c'e' ancora chi ipotizza sorprese nel weekend. Ma sempre piu' probabile, raccontano dai partiti, e' che si chiudano le trattative nel fine settimana, per poi conferire gli incarichi in settimana, prima della partenza di Monti per l'Ecofin o al suo rientro martedi' sera. Intanto, i ministri non sono stati preallertati per nuovi cdm e l'incertezza che regna anche in Parlamento e' tanta. Perche', spiegano, la partita viene gestita a livello di vertice, con contatti serrati tra i leader e palazzo Chigi. I segretari parlano con Antonio Catricala', che piu' da vicino sta seguendo la questione. Ma colloqui ci sono stati anche con il presidente Monti.
Lo schema entro il quale ci si muove e' quello di una squadra molto snella (25 sottosegretari e tra 5 e 8 viceministri). Tutti tecnici: una manciata di emanazione diretta di premier e ministri, piu' una maggioranza di tecnici 'di area' dei diversi partiti. Ma qualche eccezione sembra ancora possibile, con profili piu' politici nelle caselle a piu' stretto contatto con le Camere. Cosi', ad esempio, Giampaolo D'Andrea, di area Pd, dovrebbe andare ai rapporti con il Parlamento. E l'Udc Francesco D'Onofrio (che i centristi avrebbero visto bene in quella stessa posizione), potrebbe avere una delega alle riforme o gli affari costituzionali. Nel Pdl tra i piu' quotati sembra esserci Zeno Zencovich, mentre Fli sostiene Umberto Croppi alla Cultura, Italo Cucci allo Sport, Marco Marazza al Lavoro.
Il direttore generale dell'Anci Antonio Rughetti, nome molto ben visto dai popolari del Pd, potrebbe andare al ministero degli Interni. Mentre per un incarico da viceministro al Welfare torna in pista il professore Carlo Dell'Aringa, gia' tra i papabili per una poltrona da ministro.
Continuano a circolare inoltre i nomi del presidente della Fieg Carlo Malinconico e del consigliere della Corte dei Conti Paolo Peluffo. Ma anche quello del direttore generale del dipartimento Funzione pubblica Francesco Verbaro. Mario Ciaccia, manager di Banca Intesa, e' possibile viceministro alle Infrastrutture. L'ex commissario dell'Autorita' dell'energia, Tullio Fanelli, potrebbe essere sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all'Energia. Luigi Finelli, generale dell'arma dei Carabinieri, e' tra le candidature 'sponsorizzate' dai Radicali, che come gli altri partiti hanno presentato la loro rosa.
