ROMA – Romano Prodi per il dopo Giorgio Napolitano al Quirinale con il placet di Silvio Berlusconi? Il leader di Forza Italia sarebbe pronto a cedere al suo nemico storico. A convincerlo, Augusto Minzolini, per il quale l’ex premier sarebbe l’unico in grado di tenere testa a Matteo Renzi. In cambio del sì a Prodi Berlusconi potrebbe chiedere il “riconoscimento politico” venuto meno dopo la condanna ai servizi sociali, spiega Francesco Bei su Repubblica.
Persino il “falco” Daniela Santanchè ammette di poter votare Prodi:
“Ho votato Napolitano per spirito di servizio nei confronti del movimento politico. Votato Napolitano posso votare chicchessia se questa fosse la decisione di una squadra alla quale appartengo”.
Ma i papabili alla presidenza della Repubblica sono diversi. Tra loro c’è Roberta Pinotti, attuale ministro della Difesa, la cui nomina non sarebbe sgradita nemmeno alla minoranza Pd.
Altra donna di cui si fa il nome è Anna Finocchiaro, oggi a capo della commissione Affari costituzionali del Senato, che sta seguendo la riforma elettorale e quella dell’assetto costituzionale. Anche lei sarebbe in grado di coalizzare anche la sinistra del partito.
Resta nella rosa anche il nome di Emma Bonino, anche se esterna al Pd e invisa al mondo cattolico per le battaglia per divorzio e aborto dei Radicali.
Un altro nome emerso negli ultimi tempi è quello del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che era stato scelto a suo tempo da Renzi proprio con l’avallo del Quirinale.
Altro nome del mondo economico è quello di Ignazio Visco, attuale governatore della Banca d’Italia, che già Pier Luigi Bersani avrebbe voluto all’Economia se avesse ottenuto la fiducia come premier.
Sul tavolo ci sono poi il giurista Sabino Cassese e il commissario Anti-mafia Raffaele Cantone.