Nasce il governo Monti: new entry in lizza Passera e Di Paola

Mario Monti (Foto LaPresse)

ROMA – Il giorno del governo Monti è arrivato: il presidente del Consiglio incaricato è al Quirinale per sciogliere la riserva, presentando a Giorgio Napolitano la lista dei suoi ministri. L’attesa è tutta per i nomi del governo: Monti e Napolitano sono a colloquio da oltre un’ora. Già si dice che sarà un esecutivo di tecnici, visto che nella notte tra martedì e mercoledì i due politici Gianni Letta e Giuliano Amato, proposti rispettivamente da Popolo delle Libertà e dal Partito democratico, sono stati dati per esclusi.

Il toto-ministri è comunque continuato nella mattina di mercoledì, con dei nomi non ancora circolati. Dovrebbero essere proprio quelli definitivi.

Le novità più rilevanti sono l’ipotesi dell’attuale amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera al Ministero dello Sviluppo economico e quella dell’attuale presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà al ministero delle Infrastrutture o come sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Agli Esteri potrebbe arrivare un altro diplomatico, dopo i nomi di Salleo e Castellaneta circolati nei giorni scorsi: si tratta dell’ambasciatore e presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale Giancarlo Aragona. Non è escluso però neppure il nome dell’attuale ambasciatore a Washington Giulio Terzi di Sant’Agata.

Confermato l’interim dello stesso Monti all’Economia, probabilmente insieme a quattro viceministri. Quasi certa, secondo il Corriere della Sera, la promozione di Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Tesoro, e del rettore della Bocconi Guido Tabellini, già autore di una proposta di minipatrimoniale per fronteggiare la crisi dei conti pubblici.

Alla Difesa potrebbe arrivare l’attuale presidente del comitato militare della Nato ammiraglio Giampaolo Di Paola, già capo di Stato maggiore della Difesa tra il 2004 e il 2008, quindi sia sotto il governo Berlusconi sia sotto il governo Prodi.

Come successore di Roberto Maroni agli Interni resta favorita Anna Maria Cancellieri, già prefetto di Genova e Catania, dove gestì l’emergenza ordine dopo la morte dell’agente Filippo Raciti durante gli scontri tra polizia e tifosi. Ma sempre per il Viminale circola anche un altro nome: quello dell’ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa. 

Per la Giustizia viene fatto il nome della professoressa Paola Severino, avvocato penalista e vicerettore dell’Università Luiss-Guido Carli di Confindustria. Resta però accreditato anche il nome del presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro,e dell’ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura Salvatore Mazzamuto. 

Un’altra donna potrebbe andare al Welfare: si tratta di Elsa Fornero, allieva dell’economista Onorato Castellino, e a capo del Cerp, Center for research on pensions and welfare policies, oltre che vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e componente del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro. Allo stesso ministero potrebbe altrimenti arrivare,a come già annunciato, Carlo Dell’Aringa.

Successore di Maria Stella Gelmini all’Istruzione potrebbe essere l’ex rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo, da agosto è presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Non ancora tramontata neppure  l’ipotesi del rettore della Cattolica di Milano, Lorenzo Ornaghi. Anzi, uno studente su Twitter ha scritto che il professore ha salutato tutti, scusandosi di chiudere in anticipo le lezioni. Ornaghi potrebbe andare al ministero dei Beni Culturali o dell’Istruzione.

Ai Beni Culturali resta in pole position il docente di Storia contemporanea e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Vincerebbe sull’archeologo Salvatore Settis, su cui pesa il veto del Pdl.

Al ministero della Funzione Pubblica rimane papabile Luisa Torchia, allieva di Sabina Cassesee docente di diritto amministrativo.

Per i Rapporti con il parlamento è accreditato Antonio Malaschini, consigliere di Stato e  per nove anni segretario generale di Palazzo Madama.

Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente, potrebbe diventare il titolare dello stesso dicastero.

Published by
Maria Elena Perrero