TRENTO – Accordo tra Lorenzo Baratter, esponente del Patt (Partito autonomista trentino tirolese) e la Federazione tirolese degli Schutzen alla vigilia delle elezioni del 2013: Baratter, secondo quanto ha scritto il quotidiano L’Adige, avrebbe garantito 500 euro al mese alla federazione dei cappelli piumati trentini se fosse stato eletto al Consiglio provinciale.
Il capogruppo del Patt ha ammesso l’esistenza del documento e si è difeso. Ma su di lui e sul partito autonomista infuria la bufera e in molti chiedono le sue dimissioni.
Baratter alla fine è risultato quarto nelle preferenze del suo partito, già molto vicino agli Schutzen, e sembra abbia versato l’obolo richiesto per alcuni mesi dopo l’elezione.
La notizia, naturalmente, ha sollevato un polverone in Consiglio provinciale. La seduta è stata sospesa e Movimento 5 stelle, Lega e Forza Italia hanno chiesto di poter fare una riunione delle minoranze sul tema.
Nel pomeriggio i consiglieri dei tre partiti hanno diffuso una nota congiunta:
“Secondo quanto lui stesso ha confermato, prima delle ultime elezioni provinciali Baratter ha firmato un accordo col quale si è impegnato a versare 500 euro mensili alla federazione degli Schutzen in caso di elezione al Consiglio Provinciale. Va anche detto però che il collega attribuisce alla cifra versata i caratteri della “liberalità” negando ogni correlazione fra denaro e preferenze ricevute. Invitiamo pertanto il capogruppo Baratter e la Federazione degli Schützen a rendere pubblici in maniera integrale gli accordi sottoscritti, in modo da fugare ogni possibile ombra sulla vicenda. Se ciò non dovesse avvenire riterremmo necessario procedere con ogni strumento a nostra disposizione per appurare e rendere nota la verità dei fatti».
Il quotidiano l’Adige ricostruisce la vicenda dalle sue origini:
Il 25 giugno 2013 (questa è la data riportata nel documento preelettorale), l’allora storico studioso di Andreas Hofer e aspirante candidato del Patt al consiglio provinciale ha infatti firmato una lettera dal titolo: «Accordo Elezioni Regionali 27 ottobre 2013» assieme a un’altra persona, che puntava ad entrare nella lista del Patt, ma poi fu lasciata fuori.
Vi si legge: «(…) Lorenzo Baratter si impegnano in caso di elezione a versare a titolo di contributo volontario alla Federazione degli Schützen del Tirolo Meridionale la quota mensile di 500 euro cada uno».
Alle elezioni provinciali del 27 ottobre del 2013 Lorenzo Baratter effettivamente si candidò e risultò eletto con 3.693 preferenze. Fu il quarto più votato delle Stelle alpine nonostante fosse alla sua prima esperienza elettorale(…).
Gli Schützen sono storicamente vicini al Patt, molti di loro sono anche iscritti al partito. (…) Nel 2013 gli Schützen cercavano un candidato che desse le stesse garanzie. Lo storico Baratter poteva essere la persona giusta, vista la sua conoscenza del Tirolo storico e la vicinanza sempre dimostrata con libri e ricerche, ma fino a prova contraria meglio non dare niente per niente e mettere tutto per iscritto.
L’accordo doveva servire dunque per stabilire «il pieno sostegno» della federazione degli Schützen al candidato – quanto potesse effettivamente condizionare gli iscritti a portare il «pacchetto» di voti non si sa – e il candidato Baratter si impegnava in caso di elezione a versare 500 euro al mese, sottinteso per tutta la legislatura.
Dopo l’elezione effettivamente il capogruppo ha versato per tre mesi all’associazione. Poi però ha interrotto i «contributi volontari» perché si era incrinato quasi subito il rapporto con i vertici degli Schützen, secondo i quali Baratter non avrebbe fatto abbastanza per «rappresentare le istanze del movimento» come si era impegnato a fare: non ha sostenuto la causa dell’autodeterminazione e non si è opposto all’adunata degli alpini nel 2018. Resta da capire ora se la vicenda possa avere anche possibili risvolti di natura penale.