ROMA – Referendum trivelle, per il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi “si deve votare. Fa parte della carta d’identità del buon cittadino”.
Grossi è stato interpellato sul tema nella conferenza stampa dopo la consueta relazione annuale. “Al referendum sulle trivelle si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’identità del buon cittadino“, ha detto.
Ma la posizione all’interno del governo è molto meno chiara. In particolare lo è quella del ministro più direttamente coinvolto, il titolare dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che non ha ancora sciolto la riserva tra non voto e voto no sulla propria posizione al referendum del 17 aprile.
“Io sono convinto della strumentalità di questo referendum, ha detto Galletti a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’accademia nazionale di Agricoltura a Bologna. Il referendum è su un argomento molto limitato. Tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia (stiamo parlando di una piccolissima parte di quelle operanti in Italia) e tende a regolare la durata di queste. E’ chiaro che si vuole fare una battaglia politica di un altro tipo”.
Il ministro ha spiegato che “noi abbiamo le norme più sicure al mondo sulle trivellazioni, non dobbiamo trasformare questo in un tema ideologico. Il problema non è quello di estrarre il petrolio, ma di consumarne sempre meno e noi siamo impegnati su questo. Se vogliamo non estrarre più petrolio, dobbiamo rendere indipendente il Paese sempre di più”.
La posizione di Galletti è stata criticata anche da alcuni esponenti del Pd. “Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente sulla sua scelta di partecipazione o meno al referendum sono a dir poco opinabili”, ha detto Davide Zoggia, della sinistra Pd, a margine di un’iniziativa per il sì al referendum di domenica prossima.
Anche Dario Ginefra ha commentato negativamente le parole di Galletti:
“Ho sempre trovato le posizioni del Ministro Galletti sui generis ed estranee a quella che dovrebbe essere la condotta di un Ministro dell’Ambiente, ma sul Referendum di domenica prossima credo abbia toccato il fondo. Affermare che ‘il referendum è su un argomento molto limitato, che tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia (stiamo parlando di una piccolissima parte di quelle operanti in Italia) e tende a regolare la durata di queste. E’ chiaro che si vuole fare una battaglia politica di un altro tipo’, è come dire che se ci fosse in Italia una sola centrale nucleare operativa, lui riterrebbe un eventuale referendum abrogativo del nucleare superfluo e strumentale”, ha scritto Ginefra su Facebook.