Bossi a lezione di storia parla come un uomo dell’800. Parlando dello Statuto della Regione Veneto in via di definizione – nel quale Pdl e Lega vorrebbero concedere una ‘precedenza ai veneti’ -, l’Umberto nazionale ha detto che questo è il ”momento in cui l’Europa riconosce i vari popoli e si sta ricostruendo, si sta dando nuove regole, perché non e’ piu’ l’Europa degli Stati ma dei popoli”. Proprio come nell’800.
”Lo statuto del Veneto – afferma Bossi – parla di autonomia, non di secessione: significa riconoscere a ciascuna regione la possibilita’ di autogestirsi”. Il ministro ha sottolineato inoltre che ”Veneto, Lombardia, Piemonte si riconoscono in un’unita’ comune che si chiama Padania, una macroregione importante dell’Europa, forse tra le piu’ importanti”.
”Ormai in tutta Europa c’e’ un emergere di popoli – ha concluso – se l’Europa vuole restare unita, grande e forte ha bisogno di dare spazio ai popoli”. Per Bossi, ”dire di non al Veneto sarebbe un errore madornale della classe politica”. Potrebbe, anzi, diventare modello per altre regioni italiane: ”se c’e’ la forza per farlo, si’ – dice Bossi – prima devi vincere le elezioni, in secondo luogo devi avere un governatore che creda al processo di autonomia e il Veneto ha Zaia”.
”Nel processo di autonomia del Veneto c’e’ anche una cosa molto positiva: la riduzione del numero dei consiglieri regionali – ha sottolineato – lo Statuto non era stato fatto fino a questo momento da Galan e soci proprio perche’ non ne volevano ridurre il numero”.