Il premier belga Herman Van Rompuy è in “pole position” per la nomina a primo presidente permanente dell’Ue. Le indiscrezioni dei giorni scorsi hanno trovato riscontri nei numerosi articoli comparsi sulla stampa nazionale belga, la quale appare più che altro preoccupata dell’impatto che l’eventuale cambio di ruolo di Van Rompuy potrà avere sugli assai fragili equilibri politici del Paese.
Sul nome di Van Rompuy ci sarebbe in particolare l’accordo dei due “pesi massimi” dell’Unione, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, che in occasione del vertice europeo della scorsa settimana avevano annunciato di aver deciso di presentare un unico candidato per la presidenza Ue senza però sbilanciarsi su alcun nome.
Van Rompuy, democristiano, appartenente alla famiglia politica degli europopolari (Ppe), ha sessantadue anni ed ha la fama di abile mediatore, una delle caratteristiche che non a caso erano state indicate venerdì 30 ottobre da Sarkozy come necessarie per svolgere il ruolo introdotto con il Trattato di Lisbona. L’attuale premier belga, già presidente della Camera, ha assunto la guida dell’esecutivo alla fine dello scorso anno grazie a un complesso accordo negoziato tra i cinque partiti che sostengono la maggioranza.
