
ARCORE (MONZA) – Umberto Bossi, dalle armi per la rivoluzione a Cécile Kyenge, è tornato e alla grande, nel suo stile brutale, politicamente scorretto ma anche astuto e all’occorrenza capace di scatti di senso comune.
Ha cominciato al mattino a Sarezzo, in Val Trompia, vicino a Brescia, sfidando la pioggia e ha concluso ad Arcore, in Brianza, nel cuore del territorio di Berlusconi, al quale però si è ben guardato dal telefonare pur sapendo che era in casa), dove ha partecipato alla Festa della Lega.
Non si è fatto mancare nulla:
1 .”Siamo davanti ad un governo che non produce, che ritarda e non decide. Dovremo stare attenti a cosa succederà a settembre”.
2. Berlusconi: “Mi sto accorgendo che Berlusconi gode della stima della gente perché in tanti pensano che la magistratura abbia esagerato. Silvio è un perseguitato”.
E, sempre su Berlusconi:
”La magistratura fa una serie di errori, che non paga mai, e non va bene”.
L’ex leader del Psi Bettino Craxi
”non applicò il referendum per dare maggiore responsabilità ai magistrati, e si ritrovò fuori dal Parlamento”, ”un po’ come Berlusconi”,
anche se
”No, Berlusconi non è finito”.
3. Cécile Kyenge:
”Io sono assolutamente contro gli insulti”. Ma quando ”dicono che è la solita Lega razzista, in realtà è tutto il Paese che ne ha pieni i coglioni del ministro Kyenge”.
”Ieri in Aula ho chiesto ad Angelino Alfano se fosse vero che vogliono cancellare la legge Bossi-Fini. Lui mi ha risposto: ‘sono io il ministro dell’Interno, la Kyenge può dire quello che vuole, ma io non ho nessuna intenzione di toccare la Bossi-Fini”, ”l’ultimo argine all’immigrazione clandestina”.
4. La Lega:
“Non permetterò che il movimento si distrugga. I cambiamenti ci stanno, ma senza per forza distruggere”.
“Maroni mi ha detto che vuole fare il congresso entro la fine dell’anno”: ”non voglio però scontri tra bossiani e maroniani”, ”i nemici sono fuori”.
Le lettere di revoca delle espulsioni emerse in questi giorni, ”in tutto sono otto”. Umberto Bossi ha difeso la legittimità degli atti, che era stata messa in dubbio per esempio da Roberto Calderoli, replicando:
”Se li ho firmati, vuol dire che sono validi”.
Al prossimo congresso, quando ci sarà, si è quindi detto intenzionato a proporre di cancellare lo strumento delle espulsioni dalla Lega:
”Non serve buttare fuori la gente, che poi va a fare altri partiti, ma la via è di voler bene a quelli che hanno lavorato per il movimento e non dimenticare che questo è ‘mio’ ma di quelli che lo hanno fatto”.
5. Governo Letta e ipotesi elezioni:
“Secondo me il Governo sta in piedi, perché non c’è nessuno che abbia la forza di buttarlo giù, nemmeno Berlusconi” e ”non si va a elezioni domani o dopodomani”. Più facile che si vada al voto ”dalla primavera” prossima.
Poi, dopo aver difeso le province (“vogliono distruggere quello che di buono c’è sul territorio”), aggiunge: ”
“Meno male che qui in Valtrompia ci sono ancora le armi, un giorno serviranno…”. I presenti cominciano ad applaudire e a scandiscono con Bossi lo slogan “Padania libera”.
