FIRENZE – Si chiamerà ‘Unione Federalista’ ed è il nascente movimento nazionale dei dissidenti leghisti che stanno uscendo (o sono stati ‘esiliati’) dal Carroccio. Obiettivo dichiarato è “il superamento del federalismo fiscale della Lega, che è un federalismo falso, mentre è necessario tornare all’idea di un federalismo più vero, come era quello pensato da Gianfranco Miglio”.
A dare vita alla nuova entità è il pistoiese Paolo Bonacchi, leghista della primissima ora – lo è stato fino al ’93 – che spiega di aver concepito la nuova creatura insieme all’ex ministro leghista al Bilancio del primo governo Berlusconi Giancarlo Pagliarini” (attualmente candidato sindaco a Milano per la Lega Padania lombarda, non legato alla Lega Nord).
Il malcontento all’interno del Carroccio sta emergendo e proprio ieri, 21 aprile, il consigliere regionale toscano Dario Locci ha salutato il suo gruppo e si è dimesso dal partito. L’uscita sembra essere solo la punta di un iceberg di più ampie proporzioni che interessa non solo la Toscana ma anche altre Regioni.
Lo scorso sabato, in un hotel di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, in 150 si sono riuniti per iniziare a dare forma al neo-movimento. “L’assemblea era composta – sottolinea Bonacchi – in larga parte da leghisti dissidenti, espulsi dal partito, ma non solo, perché erano presenti anche consiglieri comunali, provinciali e regionali del Carroccio, provenienti da Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Umbria e Marche, delusi dalla deriva del partito, che stanno seriamente pensando di uscirne”.
Al meeting, ha poi aggiunto, non ha invece potuto partecipare “Pagliarini, che doveva coordinare l’incontro insieme a me, a causa di un problema di salute”. Ma l’ex ministro sarà invece presente, garantisce Bonacchi, al prossimo incontro che si terrà sempre a Bologna, il 22 o il 29 maggio. In quell’occasione, aggiunge, “andremo a depositare dal notaio il nome del movimento, Unione Federalista”.
In elaborazione anche una bozza di statuto, ed un logo, che potrebbe raffigurare “il David di Michelangelo”, rivela ancora Bonacchi, anche se non esiste ancora una decisione definitiva al riguardo. “La Lega – attacca infine infine l’ex leghista – è ormai diventata una struttura di potere centralizzata come quelle che voleva combattere quando è nata: come ha reso evidente l’appuntamento bolognese, in molte zone d’Italia serpeggia il malumore dei militanti verso le politiche messe in atto dei dirigenti: cresce invece la voglia di un ritorno allo spirito vero del federalismo, non certo in chiave puramente padana ma di respiro nazionale, ed è questa voglia che noi ci proponiamo di interpretare”.
