”Questa non è una riforma ma solo una legge che tradisce il diritto allo studio. Una pessima norma che ci vogliono far votare a scatola chiusa grazie a una presidenza del Senato che lavora per il governo”. E’ quanto afferma a Repubblica il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, secondo cui il provvedimento ”toglie autonomia e non consente un vero controllo sulla valutazione dei docenti”.
Sulle ragioni per cui il Pd si oppone alla riforma Zanda spiega: ”Perchè prevede il taglio delle borse di studio, favorendo i figli dei ricchi ed elimina l’autonomia degli atenei dando il potere regolamentare al governo. Per non parlare degli assurdi incentivi ai residenti per farli rimanere nell’università vicina”.