Ustica, Giovanardi ribadisce: “Non ci fu battaglia, fu una bomba”

Il relitto del Dc9 ad Ustica

Il 27 giugno 1980 81 persone morirono perché una bomba esplose nella toilette di coda del Dc9 Italia su cui viaggiavano. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha ribadito in conferenza stampa a Bologna quanto gia’ detto in passato: non ci fu battaglia aerea sui cieli di Ustica, nessun missile, nessun aereo radente fece collassare il velivolo civile. Ma che il senatore sostenga questa tesi, è noto. Ad urtare la sensibilità del Pd ma soprattutto della presidente dell’associazione dei parenti delle vittime Daria Bonfietti, sono i luoghi scelti per dirlo: la Prefettura e il Museo della Memoria che ospita il relitto. Un luogo, quest’ultimo, dove si è spostata (dopo la conferenza) la delegazione di esperti che accompagnava Giovanardi. Una presenza, davanti alla fusoliera circondata dagli 81 specchi neri e sussurranti voluti dall’artista francesce Christian Boltanski, bollata da Bonfietti come ”assolutamente indignitosa”.

”Li’ dentro non ci vogliano altre parole – ha detto – Tutte quelle che sono state dette sono assolutamente ultronee e offensive per la memoria dei nostri cari”. Anche lei, come il Pd, poi non ha apprezzato che per l’incontro stampa si sia scelta la Prefettura. Giovanardi in conferenza stampa aveva spiegato che ”non capisco dove e’ l’offesa quando si portano contributi alla verita”. Accanto a lui Aurelio Misiti, che guido’ il collegio peritale del giudice Rosario Priore. Misiti ha ricordato che le conclusioni della perizia hanno escluso il missile e il passaggio radente di altri aerei. Ad ascoltare le sue conclusioni, arrivati apposta da Montegrotto (Padova), i fratella Lachina che persero, appena ragazzi, i genitori.

”E’ una vergogna, siamo stanchi – ha detto Elisabetta – A chi devo credere in questa Italia? A Priore o a lei o a Cossiga?” ha detto a Giovanardi. Perche’ la sentenza-ordinanza di Priore del ’99, ricorda con forza Bonfietti, ”dice che il Dc9 e’ stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea”. Un presupposto giuridico non inficiato, sottolinea, dalle successive assoluzioni dei generali accusati di aver depistato le indagini. Ricorda Bonfietti che lo stesso Priore bollo’ la perizia del collegio Misiti come ”inutilizzabile” perche’ ”affetta da vizi”. Quello che succede oggi, per Bonfietti, e’ solo ”una intimidazione a chi indaga”. Cioe’ ai pm di Roma che sulla base delle dichiarazioni di Cossiga hanno riaperto le indagini. E chiesto rogatorie internazionali ai paesi interessati, firmate dal ministro Alfano. ”Ci hanno gia risposto tante volte – ha detto Giovanardi in conferenza stampa – e il ministro, se lo chiede l’autorita’ giudiziaria, ha l’obbligo di firmare”.

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