ROMA – Se vai in vacanza vicino ad un vulcano pagherai fino a 5 euro in più sulla tassa di soggiorno. Un balzello che sarà esteso in tutte le aree vulcaniche in Italia, dal Vesuvio all’Etna. Questa la proposta del senatore Antonio D’Ali, esponente di Ncd. L’emendamento approvato il 18 dicembre rientra nel disegno di legge “Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio”.
Francesco Cramer su Il Giornale scrive:
“L’emendamento a sua firma, approvato ieri (18 dicembre, ndr) a palazzo Madama, recita che i Comuni «possono altresì prevedere un’imposta fino a un massimo di euro 5,00 in relazione all’accesso a zone per motivi ambientali disciplinate nella loro funzione, in prossimità di fenomeni attivi di origini vulcanica, ed in tal caso l’imposta può essere riscossa dalle locali guide vulcanologiche regolarmente autorizzate…»”.
Un disegno di legge che, scrive il Giornale, si occupa un po’ di tutto:
“ai debiti delle ferrovie campane ai rifiuti di Roma, passando per l’imposta di sbarco sulle isole minori. Ed è proprio qui, commi 19-20, che s’è infilato D’Alì. La legge riconosce ai Comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori la facoltà di istituire, in alternativa alla imposta di soggiorno, una imposta di sbarco fino a un massimo di 2,5 euro”.
Una “imposta sul magma” che fa esultare i comuni vicino ai vulcani:
“Esultano i Comuni vicino a Vesuvio, Ischia, Stromboli, Lipari, Vulcano, Etna, Pantelleria e Isola Ferdinandea. Dal «leva la tassa» al «tassa la lava». Il primo a scandalizzarsi è il senatore della Lega Stefano Candiani che sbotta: «Sono matti. Il Paese ha in mano il forcone e il governo che fa? Aggiunge imposte anziché levarle. Siamo al paradosso»”.
Antonio Pitoni su La Stampa spiega:
“Nella grande enciclopedia del Salva Roma, c’è spazio per tutto. Perfino per una nuova tassa sulle visite dei vulcani. Grazie a un emendamento del senatore Ncd Antonio D’Alì: i comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori possono applicare, al posto della tassa di soggiorno, una tassa di sbarco di 2,50 euro. E aggiungere un ulteriore balzello fino a 5 euro per l’«accesso a zone per motivi ambientali disciplinate nella loro fruizione, in prossimità di fenomeni attività di origine vulcanica»”.