Roberto Vannacci è stato candidato dalla Lega in Europa in tutte le circoscrizioni e sarà capolista nell’Italia centrale. Il generale, stando ad una lunga intervista rilasciata a La Stampa e a quanto detto durante la presentazione del suo nuovo libro, non ha certamente cambiato le sue idee su tematiche come omosessualità, aborto, Mussolini, integrazione razziale. E ha aggiunto nuova carne al fuoco parlando della necessità di creare classi separate per disabili (la Lega, bisognerebbe ricordare a Vannacci, è il partito che ha tra i suoi ministri quello per le Disabilità), fino a spiegare che sarebbero i giovani a mettersi nella condizione di essere manganellati dalla Polizia.
A medicina in provincia di Bologna, Vannacci ha presentato la sua autobiografia “Il coraggio vince”. Ed è qui che ha parlato dei recenti episodi in cui dei giovanissimi sono stati picchiati dalla Polizia durante i cortei: “Le regole ci sono già. Il diritto di scendere in piazza deve essere assicurato ma nel rispetto dell’ordine pubblico. Quando si definiscono regole, le regole sono chiare. Non sono le forze dell’ordine che manganellano gli studenti ma sono gli studenti che si mettono nelle condizioni di essere manganellati” (clicca qui per vedere il video con le sue parole).
Queste invece le sue parole su Mussolini e l’antifascismo rilasciate a pochi giorni dal 25 aprile in un’intervista a La Stampa: “Trovo che l’antifascismo non abbia alcun senso. A me non piace essere ‘anti’. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa. Lei è antinapoleonico? Non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di ‘statista’ sul dizionario”. Sull’immigrazione, Vannacci torna a ribadire che gli italiani “hanno la pelle bianca”. E a proposito dell’aborto, il generale dice che si tratta di una “infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto. Si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere la donna a non abortire”. E’ quindi favorevole alla presenza delle associazioni pro-vita nei consultori.
Il generale candidato non manca di interessarsi anche della scuola. Vuole vedere scuole pubbliche più severe e auspica anche classi separate per i disabili, parole che hanno scatenato un mare di critiche da parte di decine di associazioni, politici di centrosinistra e presidi: “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Un disabile non lo metterei certo a correre con uno che fa il record dei cento metri”. Prosegue Vannacci: “Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”. Conclude Vannacci: “Chi ha un grave ritardo di apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono esperto di disabilità, ma sono convito che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia vita”.