Il dibattito sull’italianità ha preso una piega controversa durante una trasmissione televisiva su Rete4, quando la scrittrice italo-senegalese Andy – Ndeye Fatou Faye ha espresso dure critiche nei confronti del generale Roberto Vannacci. Vannacci, candidato alle elezioni europee con la Lega, è autore del libro “Il mondo al contrario“, in cui ha fatto affermazioni discutibili riguardo all’italianità, associandola a tratti somatici caucasici e riferimenti storici a figure come Enea, Romolo, Giulio Cesare, Mazzini e Garibaldi. Inoltre, ha fatto commenti sulla pallavolista Paola Egonu, sostenendo che i suoi tratti non rispettino l’italianità. In risposta, la scrittrice ha attaccato Vannacci durante la trasmissione “Dritto e Rovescio“, criticando la sua definizione di italianità e mettendo in dubbio i suoi stessi tratti somatici. Con tono provocatorio, ha detto: “La prima volta che l’ho visto ho detto: ‘e ‘sto turco che vuole?’. Invece di scrivere libri e venderli, si dovrebbe comprare uno specchio. A livello estetico, non rappresenta per niente l’italianità. Dovrebbe farsi un esame di coscienza e un test del Dna: scoprirebbe che da Vannacci a Mahmood, qui, è un attimo. Lui parla di italianità con riferimento a persone bianche, con tratti caucasici. Ma lui avrebbe tratti caucasici? Mi sembra quello che mi vende il kebab”.
Il commento di Andy – Ndeye Fatou Faye è diventato rapidamente virale, sottolineando l’ironia e l’ipocrisia percepita nelle affermazioni di Vannacci. La polemica riflette le tensioni in corso in Italia riguardo all’identità nazionale e all’inclusività, evidenziando come il concetto di italianità sia spesso strumentalizzato per escludere determinate persone basandosi su caratteristiche etniche e somatiche.