BARI – Nichi Vendola è “antitaliano come Durnwalder”: lo ha detto Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia alla Biennale d’Arte 2011, criticando l’assenza della Regione Puglia nella rassegna.”Vendola si è sottratto come se la Puglia non fosse in Italia: un gesto anti-italiano, come quello del presidente della Provincia di Bolzano che dice di fregarsene dell’Unità d’Italia”.
Sgarbi ha poi proseguito la polemica, spostandolo su un altro tema: ”E’ significativo – ha affermato – che la Regione Puglia, intesa come amministrazione regionale, non partecipi alla Biennale mentre vi partecipano le città di Bari e Lecce. La Puglia è stata massacrata da una forma di criminalità istituzionale che l’ha sfigurata con pale eoliche che non ho mai visto in una veste così inaudita. Credo che chiunque le abbia autorizzate – ha spiegato Sgarbi – si debba dimettere immediatamente”.
Quanto alla Biennale, Sgarbi ha confermato che nel padiglione di Venezia sarà allestito ”il museo della mafia che avrà al centro un’intera stanza conto la mafia dell’eolico: sarà – ha aggiunto – una denuncia molto grave e sono molto felice che la Regione abbia deciso di non partecipare alla Biennale, unica amministrazione che non partecipa. Sono felice di non aver a che fare con chi ha voluto questo scempio”.
Secondo Sgarbi, Vendola ”ha ritenuto per ragioni personali di ostacolare la sua regione. Qualcuno che ha presunzioni di ritenersi critico specializzato, becchino, curatore, infermiere dell’arte contemporanea avrà suggestionato Vendola o si sarà suggestionato da solo, per cui hanno fatto questo gesto strano”.
Sgarbi ha poi definito il presidente della Regione Puglia ”una personalità di rilievo né nazionale né regionale, un poeta locale con una sua dolcezza che però ha trapanato la Puglia di pale eoliche. Io mi ritirerei – ha concluso – andrei in campagna a fare poesie”.
Vendola ha replicato che ha dato mandato ai propri avvocati di tutelare la propria immagine e quella della Regione Puglia.