Ecco i numeri dell’affluenza dall’apertura dei “seggi” (domenica 16 marzo alle 7): Vicenza 182mila voti, Treviso (179mila), Padova (166mila), Venezia (143mila), Verona (92mila), Belluno (28mila) e Rovigo (29mila). Affluenza reale e virtuale, visto che si può votare nei gazebo o anche online.
La domanda a cui rispondere è semplice, basta un sì o un no: “Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?”. Gli organizzatori del referendum si sono spinti oltre, ipotizzando un Veneto già indipendente dall’Italia e libero quindi di aderire o meno ai patti internazionali. La seconda domanda infatti è: “se il Veneto, una volta indipendente, debba restare nell’Unione Europea; se debba mantenere l’euro come moneta e se debba far parte della Nato”.
In mancanza di copertura da parte del mondo dell’informazione, l’iniziativa è stata diffusa in modo carbonaro sui social network, nonostante l’investitura ufficiale dei big della Lega Nord (su tutti il governatore veneto Luca Zaia e il segretario del partito Matteo Salvini). E ai gazebo, assicura chi vive nella regione, c’è la fila da domenica.
E la cosa non è passata inosservata all’estero: la Bbc titola in maniera secca: “Il Veneto vota per l’indipendenza da Roma”. L’Independent invece tira in ballo la città di Giulietta (Verona) e assimila la battaglia veneta a quella degli scozzesi che rivendicano la scissione della Gran Bretagna.