Il consiglio comunale di Venezia, accogliendo una proposta di Rifondazione Comunista, ha deciso di aprire le graduatorie delle case popolari anche alle coppie di fatto, nelle più diverse fattispecie etero e non.
«Le migliorie apportate grazie a Rc – specifica in una nota Sebastiano Bonzio, capogruppo di Rifondazione nell’assemblea comunale veneziana firmatario dei due emendamenti votati – sono socialmente rilevanti anche sul piano della giustizia civile. Si equiparano cioè le famiglie unite da vincolo di matrimonio e le cosiddette coppie di fatto che, come per le “famiglie vere” riceveranno punti in graduatoria esibendo la certificazione dell’anagrafe comunale che attesti che l’avvio della loro coabitazione».
Bonzio spiega poi «che la norma del 1989 a cui si fa riferimento e accolta dal consiglio comunale non ha tra i suoi parametri il sesso ma parla, tra l’altro, di vincoli affettivi come elemento costitutivo di una famiglia».
«Da questo – aggiunge – si evince che la graduatoria è aperta a ogni tipo di coppia di fatto, sia essa composta da uomo e donna o di altro tipo. Su questo aspetto a Venezia abbiamo sempre cercato di essere all’avanguardia e come Rc avevamo chiesto l’istituzione dei registri delle famiglie anagrafiche, cioè eteo e omosessuale ma legate da vincoli affettivi, come in questo caso».
«Senza una convergenza tra le forze di centro sinistra – aggiunge – questo risultato sarebbe stato impossibile». Soddisfatto Bonzio anche sulla decisione di assegnare punti a colore che denunceranno affitti in nero: «Non si aspira a dar vita ad una società di delatori – dice il consigliere – ma è ferma intenzione stimolare nei proprietari, armando la mano dell’inquilino con questa nuova possibilità, comportamenti virtuosi, rispettosi dei diritti degli inquilini e della fiscalità generale».
Da parte sua, il sindaco Massimo Cacciari ha detto di ritenere “molto giusto” che le coppie di fatto possano accedere alle graduatorie per l’assegnazione di abitazioni popolari. Cacciari non ha voluto aggiungere altro indicando che si tratta di temi molto complicati, “che coinvolgono un’idea di famiglia”.
«Mi dispiace – ha concluso il sindaco – parlarne così, a braccio».
