Venezia, mozione di sfiducia per Brunetta

Povero Brunetta, non ce l'ha fatta...

Renato Brunetta “l’antipatico” non ce l’ha fatta, Venezia l’ha bocciato. Per il ministro “anti fannulloni” è una dura sconfitta e lui infatti dice: «Non ci riproverò mai più». Anche perché, se è vero che Venezia è una città a maggioranza storicamente “rossa” è altrettanto vero che Brunetta, con la sua presenza, all’asse Pdl-Lega non ha portato voti, anzi li ha tolti.

Il conto è presto fatto. Alle regionali un altro ministro del governo Berlusconi, Luca Zaia, ha schiacciato il suo avversario diretto prendendo più del 60% dei consensi. A Venezia non gli è andata così bene ma i suoi risultati sono comunque ragguardevoli:  grazie al 26,2% del Pdl e al 26.1% della Lega il ministro dell’Agricoltura ha ottenuto la maggioranza assoluta anche nel capoluogo.  Il voto comunale, invece, a spoglio ben avviato dice che Brunetta molto difficilmente supererà il 45%: dieci punti in meno del suo collega di governo.

I veneziani, quindi, sono disposti a credere a Zaia e non alle crociate “antifannulloni” di Brunetta. Per quest’ultimo esiste ancora la possibiltà del ballottaggio ma è un obiettivo che si allontana man mano che va avanti lo spoglio nonostante l’ottimo risultato del “grillino” Marco Cavagnin che toglie al centrosinistra circa il 3% dei consensi. E anche se alla fine il suo avversario, Giorgio Orsoni,  dovesse arrivare sotto il 50% resterebbe l’innegabile e pesante sconfitta personale di Brunetta, un candidato che era stato messo a Venezia per portare voti e che invece li perde.

Il ministro a scrutinio non ancora concluso ha ammesso la sconfitta ed ha chiamato Orsoni per congratularsi. Brunetta, che ha ringraziato tutti gli elettori, ha spiegato che l’unica amarezza è stato il calo della Lega che ha perso otto punti: “se avessi avuto i voti della Lega che ieri ha avuto Zaia avrei vinto al primo turno”.

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Emiliano Condò