Si era arrampicato sull’ospedale per chiedere la riapertura del servizio assistenziale pediatrico, poi ha interrotto la protesta ed è sceso. Il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia è rimasto appeso per circa tre ore a 10 metri d’altezza fuori da una finestra dell’ospedale civile San Giovanni e Paolo per chiedere la riapertura del servizio assistenziale pediatrico, sospeso dal luglio scorso.
Dopo aver avuto garanzie che la trattativa con l’Ulss riprenderà , il consigliere dei Verdi ha deciso di scendere dalla finestra dove aveva appeso anche uno striscione con la scritta ”La salute è un diritto dei bambini”. La clamorosa protesta è finita grazie anche alla mediazione del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che ha convocato per lunedì mattina un “tavolo” di trattativa fra il direttore dell’Ulss 12 e i rappresentanti dei pediatri di base, a cui parteciperà personalmente: ”Ho appena sentito il sindaco che mi ha dato la conferma ufficiale – spiega Caccia – Noi comunque confermiamo la manifestazione dei genitori che si terrà domani mattina alle 10.30 davanti all’ospedale. Garantire il servizio durante i week end e i giorni festivi costa poche centinaia di migliaia di euro all’anno per oltre 10 mila interventi di assistenza”.
Proprio oggi nelle stesse ore, a Venezia anche gli studenti anti-Gelmini hanno inscenato una clamorosa protesta salendo sulla balconata della basilica di San Marco: ”In questo Paese salire sui tetti delle fabbriche, scalare i monumenti e arrampicarsi sta diventando una necessità per farsi ascoltare. Ormai capiscono solo questo linguaggio”.
