ROMA – La Procura di Roma ha inoltrato al presidente del Senato, Renato Schifani, la richiesta di una copia delle dichiarazioni rese dal senatore Luigi Lusi il 16 maggio davanti alla Giunta per le immunità.
L’ex tesoriere aveva dichiarato di aver dato soldi ad esponenti di primo piano del partito come Francesco Rutelli, Enzo Bianco e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. E gli ex margheritini hanno annunciato querele.
La Giunta deciderà il da farsi. Il presidente Marco Follini ha annunciato: ”convocheremo una riunione nelle prossime ore per sottoporre alla commissione” la richiesta che arriva dai Pm romani. La procura di Roma nel frattempo ha avviato degli accertamenti su società e fondazioni che, nel periodo in cui Lusi è stato tesoriere della Margherita, hanno ottenuto finanziamenti dal partito.
Nell’attesa della decisione della Giunta del Senato contro le dichiarazioni di Lusi si scagliano tutti i leader della Margherita. Lo stato maggiore dell’ex partito fa sapere di aver dato mandato ai legali di procedere lunedì 20 maggio con la denuncia ”per calunnia” nei confronti di Lusi.
Oltre alle azioni legali, i dirigenti dl ci tengono a comunicare l’intenzione di ”restituire” tutti i soldi che saranno recuperati: ”Apriremo la fase di liquidazione e renderemo noto a tutti gli italiani come è stato speso ogni centesimo di euro di risorse incassate dal partito in questi 10 anni”, mette in chiaro Enzo Bianco.
Quanto alla richiesta di arresto avanzata nei confronti dell’ex tesoriere su cui si dovrà esprimere l’aula di Palazzo Madama, Bianco non ha dubbi ed annuncia l’intenzione di votare a favore: ”In questo caso non ritengo che ci siano gli estremi di un evidente fumus persecutionis”.
Sul piede di guerra è anche il vice presidente della Camera Rosy Bindi tirata in ballo da Lusi per aver ricevuto, stando alle deposizioni dell’ex tesoriere, soldi per delle manifestazioni: ”Non ho mai ricevuto un euro” controbatte annunciando querele ”nei confronti di tutti gli organi di informazione che hanno pubblicato il falso sul mio nome”.
Nel ‘mirino’ di Lusi finisce anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi che in base a quanto raccontato dall’ex tesoriere avrebbe chiesto circa 120 mila euro. Dichiarazioni smentite subito dal sindaco di Firenze che sulla sua pagina facebook decide di rendere noti i primi 56 nomi dei finanziatori della sua campagna elettorale: ”Sul caso Lusi vorrei fosse chiaro che non finisce qui” mette in chiaro il primo cittadino fiorentino che coglie l’occasione per rilanciare la richiesta ai tesorieri di tutti i partiti di ”mettere on line tutte le spese fatte fatte con il finanziamento pubblico ai partiti. Cosi’ si vede chi racconta balle e i cittadini si fanno la loro idea”, spiega.