Virginia Raggi, ordigno a casa collaboratore M5s. “Non ci fermerete”

Virginia Raggi, ordigno a casa collaboratore M5s. “Non ci fermerete”

ROMA – Un innesco esplosivo è stato trovato a casa di un collaboratore della Giunta Raggi a Roma. L’annuncio choc arriva in un post apparso sul blog di Beppe Grillo, scritto a quattro mani dal leader M5s e dalla sindaca di Roma,Virginia Raggi, con il titolo: “Un ordigno non ci fermerà”.

Secondo quanto si è appreso, sarebbe stata ritrovata una scatola da cui fuoriuscivano dei fili collegati a tre batterie chiuse, ma senza polvere esplosiva. Sui fatti indaga la Digos. La procura di Roma intanto ha aperto una inchiesta.

L’innesco è stato ritrovato davanti alla porta finestra della casa, situata al piano terra, di un collaboratore del vicesindaco Daniele Frongia, nel quartiere Salario. Frongia è uomo vicinissimo a Raggi (e tra i componenti del cosiddetto “raggio magico”), fermo oppositore delle Olimpiadi a Roma e sempre coinvolto nelle scelte più delicate della Giunta. La vittima dell’intimidazione, attivista di lungo corso del M5S, è uno degli avvocati di Frongia e si occupa anche di concessioni per impianti sportivi. Si indaga per capire se l’avvertimento era diretto alla sua attività, politica e lavorativa, oppure in maniera indiretta all’azione della amministrazione capitolina.

L’innesco è stato lasciato davanti l’ingresso dell’abitazione dove l’uomo, che sarebbe molto spaventato, vive con la sua famiglia. Gli esponenti M5s chiedono un intervento del ministro dell’Interno e si dicono disponibili a collaborare con le forze dell’ordine. Questo il testo integrale del post apparso sul Blog di Grillo:

Nessuno deve restare indietro, nessuno deve rimanere solo. Lo abbiamo detto sempre e lo diciamo con più forza oggi perché uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5S di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile: il ritrovamento dell’innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma.

Si tratta di un messaggio che le forze dell’ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno.

Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore. Siamo pronti a collaborare con le forze dell’ordine e chiediamo al ministero dell’Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato, perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino.

L’episodio segna quindi un upgrade nella tensione attorno al Campidoglio targato 5 Stelle, già segnato da polemiche interne, nomine degli assessori a dir poco movimentate e dal caso di Paola Muraro. Di certo, per la Giunta di Roma, il caso non va sottovalutato. In ambienti del Movimento si osserva come l’innesco fosse ben fatto e come sia stato diretto a una persona mediaticamente poco nota. Segno, si sottolinea negli ambienti pentastellati, di una minaccia da prendere in seria considerazione anche perché aiutata da indicazioni precise sullo staff.

 

Published by
Daniela Lauria