VITERBO, 4 OTT – Il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi ha formalizzato la crisi strisciante, che da mesi bloccava l'attività dell'ente e ha revocato le deleghe ai quattro assessori del suo stesso partito, il Pdl. Ha lasciato invece in carica i tre assessori dell'Udc. Dopo aver tentato decine di incastri per accontentare le correnti locali del Pdl che si contendono posti in giunta e la presidenza del consiglio, rimasta vacante dopo le dimissioni di Piero Camilli, in polemica con la maggioranza, definita "litigiosa e inconcludente", Meroi ha rotto gli indugi e, di fatto, ha cacciato gli assessori del suo partito dall'esecutivo.
"Oggi – ha detto loro, contattandoli per telefono – ho firmato i decreti di revoca delle vostre deleghe. Io – ha aggiunto – non intendo più parlare con i rappresentanti delle correnti, ma solo con i responsabili del partito. Spetta loro trovare una soluzione e, se non dovessero riuscirci, si va tutti a casa. Non sono più disposto ad andare avanti così". La situazione della Provincia di Viterbo ricorda molto da vicino quella del Comune di Fiumicino dove qualche giorno fa il sindaco, Mario Canapini, si è dimesso. La causa, anche lì, le divisioni nel Pdl. A Viterbo, i problemi per Meroi erano iniziati subito dopo l'insediamento. Una delle componenti ex An ha sempre reclamato per sé un posto in giunta. Ma per procuraglielo il presidente avrebbe dovuto estrometterne un' altra. Insieme con il sindaco di Viterbo Giulio Marini, che è anche coordinatore provinciale del Pdl, Meroi ha tentato di accontentare gli esclusi con un posto in giunta comunale. Ma anche questa operazione si è impantanata.
L'epilogo è stato inevitabile: "O il partito mi mette in condizione di amministrare o salta tutto" ha mandato a dire il presidente della Provincia ai suoi. "Personalmente – ha commentato Marini – non sono d'accordo né con i tempi né con il metodo usati dal presidente. Evidentemente ha ritenuto che non sarebbe stato possibile trovare un'intesa e ha tentato l'estrema ratio. Ora – ha concluso – il partito deve riuscire a non far precipitare la situazione. Io farò la mia parte, ma non dipende solo da me". Secondo quanto si è appreso, però, le cose non starebbero andando nel senso auspicato da Meroi e Marini. In serata, infatti, sono state convocate una serie di riunioni di corrente. "Credo proprio che siamo arrivati al capolinea" ha commentato sconsolato un consigliere del Pdl.