ROMA –Ā Vittorio Grilli, ministro dell’Economia, torna al centro di rivelazioni imbarazzanti. Nei mesi scorsi si era parlato di cose non proprio edificanti a favore della moglie o ex moglie e poi la vicenda era scivolata fuori dai giornali con un autocertificazione dello stesso Grilli e anche perchĆ© in Italia pochi sono in grado di lanciare la prima pietra dei senza peccato.Ā Questa volta invece la vicenda ĆØ un po’ più imbarazzante, perchĆ© tocca Grilli direttamente e rivela, se le intercettazioni pubblicate da Repubblica e dal Fatto saranno confermate, un profilo davvero poco adatto a un uomo di Stato.
Secondo Repubblica e il Fatto, Grilli cercava appoggio alla carica di Governatore della Banca d’Italia, non solo presso Berlusconi, all’epoca capo del Governo, ma presso Massimo Ponzellini, di cui giĆ si sapeva che era sotto ispezione della stessa Banca d’Italia, facendo anche riferimento esplicito alla voce, se le intercettazioni sono vere, che con la sua nomina le cose si sarebbero sistemate per la banca di Ponzellini, la Popolare di Milano e non per negarla ma solo per dire che la voce danneggiava la sua candidatura.
La prima notizia ĆØ uscita su Repubblica sabato 29 settembre, con un articolo di Walter Galbiati :
Tra Vittorio Grilli, ministro dellāEconomia, e Massimo Ponzellini, ancora agli arresti domiciliari con lāaccusa di associazione per delinquere finalizzata allāappropriazione indebita e alla corruzione privata, oggi non sembrano esserci particolari legami. Eppure i due erano in strettissima relazione poco più di un anno fa quando il primo cercava di diventare governatore della Banca dāItalia proprio grazie alla fitta rete di relazioni dellāallora presidente della Popolare di Milano (Bpm). I due si parlavano molto al telefono e in tono confidenziale. Lāattuale ministro dellāEconomia non sapeva che Ponzellini era intercettato e indagato nellāambito dellāinchiesta sui finanziamenti facili della Bpm e le sue telefonate non sono nemmeno oggetto di accertamenti da parte della procura perchĆ© non costituiscono reato. Tuttavia rendono lāidea del clima politico nel quale si sono svolte le difficili trattative per la scelta del nuovo governatore. Grilli nelle conversazioni chiama Ponzellini semplicemente ‘Max’ o āMassiā e chiede conto delle riunioni governative per la scelta del vertice di Via Nazionale. Il contenuto degli incontri viene svelato attraverso i contatti romani del braccio destro del banchiere in Bpm, Antonio Cannalire, anche lui agli arresti con le stesse accuse. La forza del duo Ponzellini-Cannalire era nellāavere una banca dove, secondo la procura, si concedevano prestiti e fidi a politici e ad amici dei politici. Il 29 luglio 2011 ĆØ un giorno importante perchĆ© lāallora governatore della Banca dāItalia, Mario Draghi, si reca dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per parlare del suo successore.
Ponzellini chiede a Cannalire di verificare la notizia con Valentino (probabilmente Valentini, del Pdl). Cannalire richiama Ponzellini e lo informa, Ā«CāĆØ giĆ stato (lāincontro n.dr.) a metĆ mattinata ed erano presenti Alfano, Bonaiuti e Letta insieme al presidenteĀ», Berlusconi. Ć Cannalire a spiegare al telefono come si ĆØ svolta la riunione: Ā«Lāoggetto ĆØ stato il posizionamento per la nomina di Draghi, prima lāazione del governo persupportarlo alla nomina della Bce e dopo hanno parlato del risvolto della finanziaria, impressioni e suggerimenti, e infine del successore. Hanno parlato della necessitĆ , della formalitĆ , del distacco del governo su Bankitalia, allāipotesi del governo di continuare sulcandidato GrilliĀ». Ponzellini però vuole sapere di più: Ā«E lui (Draghi ndr) come ha reagito?Ā». Cannalire ĆØ preciso: «à stato molto freddo distaccato… lui si sarebbe tenuto terzo per lāindipendenza dellāEnte che non venisse vista come un suo intervento per crearsi un successore Ā». Lāinteresse di Ponzellini ĆØ che Grilli arrivi al vertice di Banca dāItalia per attenuare i controlli sullāistituto milanese, la Bpm, da mesi al centro di verifiche dellāorganismo di Vigilanza. Lāispezione alla Bpm si ĆØ conclusa a marzo 2011 in modo disastroso, imponendo rettifiche sia dal punto di vista patrimoniale che in ambito di governance. Ponzellini e il direttore generale Enzo Chiesa sono da mesi sulla graticola e ogni appoggio per loro potrebbe essereĀ rilevante.
Marco Lillo per il Fatto invece scrive:
Per capire la gravitĆ delle intercettazioni bisogna chiarirne il contesto: nel luglio del 2011 lāattuale ministro era in lizza con Fabrizio Saccomanni e con Lorenzo Bini Smaghi per diventare il successore di Mario Draghi nel ruolo di governatore dellāistituto di vigilanza. Massimo Ponzellini, invece, era indagato (lāinchiesta era segreta) per i finanziamenti facili concessi dalla Banca Popolare di Milano ad alcuni gruppi. Grilli non sapeva dellāindagine, ma sapeva dellāispezione (la notizia era stata pubblicataĀ a giugno) e ciononostante cercava di scavalcare i concorrenti alla poltrona di governatore facendosi aiutare segretamente dal presidente della banca sotto ispezione.
Ponzellini viene intercettato quando ĆØ informato dal suo collaboratore, Antonio Cannalire, su un incontro con il governatore uscente, Mario Draghi, al quale hanno partecipato Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Angelino Alfano e Paolo Bonaiuti. Nellāincontro si ĆØ parlato del candidato del governo, Grilli, ma Draghi si sarebbe mostratoĀ freddo. Grilli non demorde
