Antefatto: il voto di scambio è quello di stampo “mafioso” o comunque quello che prevede un “do ut des” (ti do un voto, se vieni eletto mi fai un favore). La commissione Giustizia del Senato dovrebbe approvare la modifica del testo del terzo comma dell’articolo 416-ter. Dopodiché il testo diventerà legge senza passare per l’Aula.
Questo, scrive Milella, è il nuovo testo:
“Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate dal primo comma”.
Questi sono i contrari più famosi:
L’ex pm Felice Casson, la giornalista anti-camorra Rosaria Capacchione, l’ex pm Cantone che sul Mattino ha scritto un blog di fuoco.
Questi sono i nodi della discordia secondo Milella:
Quel “consapevolmente” comporta che l’inchiesta giudiziaria debba dimostrare l’effettiva “consapevolezza” dello scambio. La parola “procacciare” sostituisce l’originaria “promessa” che rendeva assai meglio il momento iniziale dello scambio. Critico anche il riferimento alle modalità del 416-bis perché ciò comporta un’azione violenta che potrebbe non esserci. Infine la pena, quei 10 anni anziché i 12 del 416-bis, col rischio che processi in corso per reati associativi – come Cosentino, Ferraro e Fabozzi a Napoli – vedano gli avvocati chiedere la riqualificazione del reato con un ricasco negativo sulla prescrizione.