Si parla di elezioni anticipate, e immancabili tornano i sondaggi. Secondo quello pubblicato oggi sulla pagine di Libero l’exploit dei finini e l’annuncio della trasformazione della fazione Futuro e Libertà per l’Italia in un vero e proprio partito non intacca il primato del Popolo della Libertà.
Secondo i dati riportati raccolti dall’Istituto Piepoli e riportati dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, se si votasse oggi il partito del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, raggiungerebbe il 32 per cento dei favori. Una percentuale che, unita all’11 per cento della Lega Nord, garantirebbe al centrodestra un complessivo 43 per cento e i conseguenti 346 seggi in Parlamento, fra i 160 e i 165 in Senato.
Il sonaggio dell’Istituto Piepoli, realizzato il 27 settembre su un campione di 500 casi, assegna a Fli un misero 4 per cento: lo stesso risultato della formazione a-politica di Beppe Grillo “Movimento 5 stelle”, che, nel caso decidesse di candidarsi, porterebbe a piazza Colonna 18 deputati.
Riguardo a Fli, però, il dato è incontinuo divenire: “Il 4 per cento dei finiani, spiega Nicola Piepoli, titolare dell’omonimo istituto di ricerca, oltre ad essere marginale, è destinato a calare ulteriormente. In questo momento direi che sta scivolando verso il 3,5 per cento”.
A pesare sul calo di consenso per i finiani è lo scandalo dell’appartamento di Montecarlo. A trarne beneficio è invece il Pdl, che passerebbe da 236 a 259 deputati.
Per quanto riguarda le altre formazioni, il sondaggio segnala un’avanzata di quelle centriste: l’Udc di Pier Ferdinando Casini e l’Api di Francesco Rutelli si aggiudicherebbero infatti un 11 per cento di voti, per un totale di 76 seggi in caso di unione con i finiani.
La crescita dei centristi va però a scapito del centrosinistra, che, in un’ipotetica alleanza tra Pd, Idv e Sel di Nichi Vendola, porterebbe a casa un 37 per cento, cioè 190 seggi, quasi 40 in meno degli attuali 226.
Risponde ai dati di Libero il finiano Italo Bocchino: ”I sondaggi di cui siamo in possesso noi che sono di Mannheimer e Crespi ci danno sopra al 7% e ci soddisfano perché stiamo parlando di un soggetto politico che deve ancora nascere. I sondaggi degli istituti vicino al Cavaliere – ha dichiarato Bocchino a SkyTg24 – ci danno tra il 3 e il 4% ma ci sembra più un’operazione di marketing interno alla coalizione che un’operazione demoscopica approfondita”.