“Silvio Berlusconi ha il dovere politico e morale di riferire immediatamente in Senato e alla Camera sul contenuto della documentazione diplomatica statunitense che emerge dai files di WikiLeaks”. Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che così continua: “Le insinuazioni esplicite e le informazioni che coinvolgono personalmente il Presidente del Consiglio sono della massima gravità poiché fanno emergere ipotesi concrete di intreccio tra interessi economici personali e interessi pubblici, con evidenti profili di conflitto d’interessi sui quali richiameremo l’attenzione dell’Antitrust. I documenti della diplomazia Usa spiegano chiaramente che ‘la base dell’amicizia tra Putin e Berlusconi è difficile da stabilire’ e che ‘Berlusconi e i suoi amici intimi’ si starebbero approfittando personalmente e in maniera molto abile di molti degli accordi energetici tra l’Italia e la Russia’. Leggiamo inoltre che, secondo l’ambasciatore georgiano, Putin avrebbe promesso a Berlusconi  ‘una percentuale di profitti sui gasdotti costruiti da Gazpron insieme all’Eni’. E’ anche grave sapere che il ministro Frattini viene identificato solo ‘come un messaggero’ del tutto ininfluente sulle scelte della politica italiana all’estero”.
Per Zanda: “Copre l’Italia di ridicolo anche leggere che, riferendosi a Obama, Berlusconi ha detto che gli avrebbe fatto piacere ‘educare il giovane e inesperto nuovo presidente americano'”. “Berlusconi – conclude Zanda – deve ricordarsi che è Capo del governo di una Repubblica democratica parlamentare e non puo’ liquidare il contenuto dei dossier della diplomazia statunitense con una scrollata di spalla. Deve venire in Parlamento al più presto e assumersi, se è in grado di farlo, la responsabilità di garantire pubblicamente, in modo solenne davanti alle due Camere, che tutte le insinuazioni sui suoi presunti comportamenti anti italiani sono false”.