Afghanistan, Kandahar. Truppe Nato mettono in fuga i talebani

Truppe americane e afgane hanno inferto nelle settimane scorse una serie di sconfitte ai talebani in gran parte della provincia di Kandahar, costringendo molti ribelli ad abbandonare svariate roccaforti che hanno tenuto per anni, a quanto hanno riferito al New York Times comandanti della Nato, ufficiali afgani locali e abitanti nella regione.

Una serie di operazioni miliari e civili attorno alla strategica provincia meridionale, resa possibile dopo l’arrivo di 12 mila soldati americani e della Nato, inducono funzionari afgani e occidentali a ritenere che sarà molto difficile per i talebni ricnquistare le posizioni perdute.

Parte dei successi della coalizioe occidentale è dovuta ad un nuovo missile mobile di grande precisione – come un piccolo missile cruise – che è stato usato contro i nascondigli dei capi ribelli in varie zone di Kandahar. La potenza e la precisione di questi missili hanno costretto i talebani a ritirarsi oltre il confine col Pakistan.

L’interruzione delle loro lineee di rifornimento ha reso difficile per i ribelli organizzare controffensive o attacchi suicidi. I comandanti Nato sono cauti nel non esagerare la portata dei loro successi, ricordando il fallimento dell’operazione Marjia all’inizio dell’anno. Ma aggiungono che questa volta stanno compiendo ”decisi progressi” e che hanno strappato l’iniziativa ai Talebani.

Altri ufficiali afgani e della Nato sono meno prudenti, affermando che le pesanti perdite inflitte ai talebani hanno indebolito la loro insurrezione nella zona. ”Adesso abbiamo l’iniziativa e preso lo slancio”, dice il generale britannico Nick Carter, comandante delle forze Nato nell’Afghanistan meridionale nell’ultimo anno.

I successi della coalizione occidentale a Kandahar, aggiunge Carter, ”sono frutto di tutte le iniziative e gli sforzi che nel loro complesso negli scorsi 18 mesi hanno indubbiamente avuto un notevole impatto sul nemico”.

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lgermini