Tre mesi dopo l’attacco alle torri gemelle l’11 novembre 2001, tutte le principali città dei talebani erano cadute in mano agli americani ed ai loro alleati, prima Mazar-i-Sharif, poi Kabul e finalmente Kandahar. Osama bin Laden e il Mullah Omar erano in fuga. Sembrava che la guerra fosse stata vinta dalla coalizione Usa-Nato.
Butch Ivie, un preside scolastico a Winfield, Alama – ricorda la CBS – disse: ”pensammo che le cose si sarebbero sistemate in quatro e quattr’otto e che le truppe potessero tornare a casa”.
Non è andata così. Bin Laden e Omar sono riusciti a fuggire ed eludere la cattura, i talebani si sono raggruppati. La strategica città di Kandahar è di nuovo pronta ad essere conquistata da chi ci riesce prima. E presto l’Afghanistan diventerà la guerra più lunga degli Stati Uniti.
La lunghezza della guerra in Vietnam può ossere misurata in molti modi, ma l’inizio formale viene considerato il 7 agosto 1964, quando il presidente democratico Lyndon Johnson, convinse il Congresso di Washington ad approvare la risoluzione del Golfo del Tonkino, che dava al capo della Casa Bianca carta bianca nella condotta della guerra.
Quando giunse il momento in cui le ultime truppe da combattimento americane inseguite dai Viet Cong e dai Nord Vietnamiti furono ritirate nel marzo del 1973, la guerra era durata 103 mesi.
Quanto all’Afghanistan, gli Stati Uniti attaccarono il 7 ottobre 2001. Ora, alla data di oggi lunedi 7 giugno, il conflitto in Afghanistan è durato 104 mesi, un mese in più della guerra vietnamita.
Il presidente Barack Obama giovedi scorso ha riaffermato il suo impegno nella guerra, dicendo che ”è assolutamente imperativo smantellare la rete di estremisti intenzionati ad attaccarci. Alcuni osservatori bisbigliano: ”Sembra di sentire Johnson che diceva ‘siamo in Vietnam per vincere”.
Il quotidiano USAToday si è recato a visitare due piccole comunità del Kentucky: Bardstown e Winfield, la cittadina di Mike Spanne la prima vittima americana in Afghanistan.
In entrambe le comunità, la gente si chiede angosciosamente: E se anche l’Afghanistan, come il Vietnam, fosse una causa persa? E se anche le vite di Mike Spann e altri mille soldati americani fossero state spese invano?