Afghanistan, presidenziali. Dopo Karzai probabile sfida tra Abdullah e Ghani

Abdullah Abdullah

AFGHANISTAN, KABUL – E’ sfida tra Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani Ahmadzai per il dopo Karzai. Le dense nubi che oscuravano il futuro presidenziale dell’Afghanistan hanno cominciato a diradarsi domenica con l’annuncio da parte della Commissione elettorale indipendente (Iec) dei primi risultati parziali del voto del 5 aprile da cui si desume che sono loro i due candidati che dovrebbero misurarsi al ballottaggio.

In una conferenza stampa a Kabul, il presidente della Iec, Ahmad Yousuf Nuristani, ha offerto ai media l’esito dello scrutinio delle prime 500.000 schede (10% del voto di 26 province) da cui emerge che l’ex ministro degli Esteri Abdullah ha ricevuto finora 212.312 voti (il 41,9%) mentre l’ex ministro delle Finanze Ghani, ha ottenuto 190.561 voti (il 37,6%).

Deludente invece la performance dell’ex ministro degli Esteri Rassoul, da tutti indicato come il preferito di Karzai, il quale con appena 49.821 voti ha raggiunto un 9,8% che lo mette fuori da ogni ambizione presidenziale ma non dal ruolo di possibile ago della bilancia di un futuro ballottaggio. Nella prima reazione a caldo dopo aver conosciuto i risultati, Abdullah si è dichiarato molto soddisfatto, aggiungendo che “è possibile che non ci sia bisogno neppure del ballottaggio per determinare il vincitore”. Da parte sua Ghani si è limitato ad osservare che “la Iec avrebbe dovuto annunciare i risultati al netto dei brogli”, dicendosi comunque convinto che la Commissione farà il suo lavoro fino in fondo onestamente.

Come è ovvio, dopo aver diffuso i primi dati, Nuristani ha ricordato che “si tratta solo di un 10%” e che quindi “vi potrebbero essere cambiamenti anche sostanziali nei prossimi giorni”. Comunque, se rispetter� gli impegni presi, la Iec dovr� annunciare i risultati preliminari riguardanti tutte le 34 province afghane il 24 aprile. Ma neppure in quel momento il candidato in testa potrà proclamarsi vincitore perchè entrerà in azione la Commissione indipendente per i reclami elettorali (Iecc) che deve esaminare molte centinaia di denunce di brogli ed irregolarità. In una conferenza stampa il portavoce della Iecc, Nadir Mohseni, ha detto che delle 3.274 denunce presentate, 1.892 sono documentate. “Di queste ultime – ha sottolineato – 870 sono di categoria A, suscettibili cioè di inficiare il risultato complessivo del voto, sia delle presidenziali sia delle elezioni provinciali”.

Se poi l’analisi delle anomalie giungerà a termine nei tempi previsti, la proclamazione dei risultati ufficiali definitivi sarà formulata il 14 maggio. E se il responso sarà che nessun candidato avrà raggiunto il 50% più uno dei voti, vi sarà un ballottaggio, la cui data orientativa al momento è stata fissata per il 28 maggio. Con prudenza, visto il campione ancora molto ridotto di voti scrutinati, gli analisti sostengono che i risultati “sono in linea con le previsioni”. Per Abdullah, oftalmologo di 53 anni in passato molto legato al ‘Leone del Panjshir’, Ahmad Shah Massud, è un’opportunità attesa da anni dopo l’abbandono del ballottaggio che nel 2009 lo vide opposto a Karzai.

In una recente intervista ad una agenzia di stampa internazionale, l’ex ministro degli Esteri ha utilizzato nei confronti del capo dello Stato uscente toni molto concilianti, preconizzando addirittura un “ruolo politico” di rilievo per Karzai nel futuro governo eventualmente da lui formato dopo la vittoria nel ballottaggio. Per quanto riguarda infine Ghani, economista di 63 anni a lungo attivo negli Usa, l’attuale seconda posizione nello scrutinio lascia intatte le sue possibilità di vittoria finale, dipendendo essa da eventuali alleanze con candidati di peso esclusi dal confronto finale.

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lgermini