Ahmadinejad parla all’Onu: delegati Usa, Francia e Italia se ne vanno

NEW YORK, 22 SET – Il delegato degli Stati Uniti all’Assemblea generale dell’Onu ha lasciato l’aula poco fa, così come quello della Francia e di numerosi altri Paesi, dopo che aveva appena iniziato a parlare il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.

Anche i rappresentanti della delegazione italiana all’Assemblea generale Onu hanno lasciato l’aula, insieme con gli altri europei, quando il presidente Mahmud Ahmadinejad ha cominciato a parlare dell’Olocausto.

Il presidente iraniano Ahmadinejad aveva iniziato una sfilza di domande retoriche contro Washington, elencando le ”colpe” degli Stati Uniti, peraltro  mai citati esplicitamente. Ahmadinejad ha spaziato dagli schiavi trasportati dall’Africa ala recessione economica mondiale, dall’imposizione del sionismo in Medio Oriente nel Novecento, all’uso dell’11 settembre come ”pretesto” per le guerre in Afghanistan e Iraq.

Il presidente iraniano ha oggi accusato ”potenze arroganti” di usare ”la loro rete imperialista … per minacciare chiunque metta in discussione l’Olocausto e gli eventi dell’11 settembre con sanzioni e azioni militari”.

Ahmaedinejad ha puntato il dito  contro ”l’occupazione militare” americana nel mondo, chiamando in causa anche l’Italia, colpevole, a suo dire, di ospitare 83 basi Usa. ”Qual è la giustificazione delle centinaia di basi  americane, militari e d’intelligence, in diverse parti del mondo – ha chiesto retoricamente il presidente iraniano – comprese le 268 basi in Germania, 124 in Giappone, 87 in Corea del Sud, 83 in Italia, 45 in Gran Bretagna, 21 in Portogallo?”.

Il leader della Repubblica islamica ha poi continuato con la  retorica, chiedendo: ”Questa (presenza militare americana)  significa forse qualcosa di diverso da un’occupazione  militare?”. E ancora: ”Le bombe dispiegate in dette basi non  minano forse la sicurezza di altre nazioni?”.

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Maria Elena Perrero