Anglicani nella Chiesa, critico il teologo Kung: “Una tragedia”. Gli replicano: “Distorce la realtà”

C’eravamo tanto amati, ma ora ognuno per la sua strada. Benedetto XVI e il teologo Hans Kung si dividono sulla proposta del Papa di aprire le porte della Chiesa agli anglicani sposati.

Stamattina l’aspra critica di Kung, che aveva definito questa mossa «una tragedia» e aveva parlato di «restaurazione» e di «ritorno al Medioevo». «Tradizionalisti di tutte le chiese, unitevi – sotto la cupola di San Pietro! – si legge nel lungo intervento – Vedete: il pescatore di uomini pesca soprattutto sulla sponda destra del lago. Ma lì l’acqua è torbida». Il riferimento è a quelle che vengono considerate come le frange più conservatrici della Chiesa.

Nel pomeriggio la replica dell’Osservatore romano, a firma del suo direttore, Giovanni Maria Vian, definisce oggi «lontanissime dalla realtà» le analisi pubblicate questa mattina dall’ex collega e amico del Papa e oggi teologo svizzero insegna del dissenso

«Ancora una volta una decisione di Benedetto XVI – ribatte Vian sulla prima pagina del giornale vaticano – torna a essere dipinta con tinte forti, precostituite e soprattutto lontanissime dalla realtà».

Secondo Vian «un gesto che è volto a ricostituire l’unità voluta da Cristo e riconosce il lungo e faticoso cammino ecumenico compiuto in questo senso», come quello del varo di una Costituzione apostolica destinata a favorire il rientro degli anglicani che lo desiderino, «viene distorto – secondo il direttore dell’Osservatore romano – e rappresentato enfaticamente come se si trattasse di un’astuta operazione di potere da leggersi in chiave politica, naturalmente di estrema destra».

Vian poi porta a termine l’affondo: «Non vale proprio la pena sottolineare le falsità e le inesattezze di questo ultimo scritto di Küng, i cui toni ancora una volta non fanno onore alla sua storia personale e in alcuni tratti rasentano la comicità, ignorando volutamente i fatti e arrivando persino a dileggiare il primate anglicano, che ha firmato una dichiarazione congiunta con l’arcivescovo di Westminster».

“Un gesto che è volto a ricostituire l’unità voluta da Cristo e riconosce il lungo e faticoso cammino ecumenico compiuto in questo senso”, come quello del varo di una Costituzione apostolica destinata a favorire il rientro degli anglicani che lo desiderino, “viene distorto – secondo il direttore dell’Osservatore romano – e rappresentato enfaticamente come se si trattasse di un’astuta operazione di potere da leggersi in chiave politica, naturalmente di estrema destra”. Durissima la reazione di Vian all’analisi del teologo svizzero, pubblicata anche su “The Guardian”, secondo il quale “non vale proprio la pena sottolineare le falsità e le inesattezze di questo ultimo scritto di Küng, i cui toni ancora una volta non fanno onore alla sua storia personale e in alcuni tratti rasentano la comicità, ignorando volutamente i fatti e arrivando persino a dileggiare il primate anglicano, che ha firmato una dichiarazione congiunta con l’arcivescovo di Westminster. Purtroppo però – osserva – l’articolo del teologo svizzero circolerà molto e contribuirà a una rappresentazione tanto fosca quanto infondata della Chiesa cattolica e di Benedetto xvi. Per riassumere l’attuale situazione a cui sarebbe giunta con l’attuale Papa la Chiesa cattolica Küng scrive che si tratta di una tragedia. Non occorre scomodare termini tanto iperbolici per definire il suo articolo – conclude – anche se resta molta amarezza di fronte a questo ennesimo gratuito attacco alla Chiesa di Roma e al suo indiscutibile impegno ecumenico”.”Un gesto che è volto a ricostituire l’unità voluta da Cristo e riconosce il lungo e faticoso cammino ecumenico compiuto in questo senso”, come quello del varo di una Costituzione apostolica destinata a favorire il rientro degli anglicani che lo desiderino, “viene distorto – secondo il direttore dell’Osservatore romano – e rappresentato enfaticamente come se si trattasse di un’astuta operazione di potere da leggersi in chiave politica, naturalmente di estrema destra”. Durissima la reazione di Vian all’analisi del teologo svizzero, pubblicata anche su “The Guardian”, secondo il quale “non vale proprio la pena sottolineare le falsità e le inesattezze di questo ultimo scritto di Küng, i cui toni ancora una volta non fanno onore alla sua storia personale e in alcuni tratti rasentano la comicità, ignorando volutamente i fatti e arrivando persino a dileggiare il primate anglicano, che ha firmato una dichiarazione congiunta con l’arcivescovo di Westminster. Purtroppo però – osserva – l’articolo del teologo svizzero circolerà molto e contribuirà a una rappresentazione tanto fosca quanto infondata della Chiesa cattolica e di Benedetto xvi. Per riassumere l’attuale situazione a cui sarebbe giunta con l’attuale Papa la Chiesa cattolica Küng scrive che si tratta di una tragedia. Non occorre scomodare termini tanto iperbolici per definire il suo articolo – conclude – anche se resta molta amarezza di fronte a questo ennesimo gratuito attacco alla Chiesa di Roma e al suo indiscutibile impegno ecumenico”.
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