Attentati a Mumbai: a rischio le relazioni India – Pakistan

NEW DELHI, 14 LUG – Il triplice attentato di Mumbai di ieri sera coincide con un momento delicato per la distensione tra India e Pakistan e anche per il rompersi di vecchi equilibri nella regione afghano-pachistana dopo l'uccisione di Bin Laden lo scorso 2 maggio.

Dagli indizi emersi finora sembra prevalere una pista che porta a gruppi estremisti islamici, come gli Indian Mujahiddin, legati ai fondamentalisti pachistani e, secondo gli indiani, sponsorizzati dai servizi segreti di Islamabad. Tuttavia, il governo di New Delhi questa volta ha usato la massima cautela per non far deragliare il fragile processo di pace avviato qualche mese fa con la ''diplomazia del cricket'' .

L'attacco costato la vita ad almeno 18 persone giunge alla vigilia di un vertice bilaterale tra i due ministri degli Esteri gia' fissato il 26 luglio a New Delhi in cui si discutera' anche dei destini del Kashmir. Un eventuale accordo sulla regione musulmana contesa dai due Paesi e' sicuramente osteggiato dai gruppi jihadisti che avrebbero quindi tutto l'interesse a fomentare la tensione interna per costringere New Delhi a interrompere nuovamente il dialogo come successo dopo le stragi di Mumbai del 2008.

Ma c'e' anche un'altra coincidenza, quella dell'arrivo la prossima settimana della segretario di Stato Usa Hillary Clinton per il secondo ''dialogo strategico'' indo-americano. Dopo il taglio dei finanziamenti militari a Islamabad, e' crisi profonda tra Washington e il suo principale alleato nella lotta al terrorismo. La situazione lungo il confine afghano-pachistano, dove ci sono le basi dei talebani, e' sempre piu' complessa, mentre gli Usa sono sempre piu' sospettosi sulla ''fedelta''' dei servizi segreti pachistani. Un nuovo attrito tra Pakistan e India, causato dall'attacco di ieri, non farebbe che aggiungere un'altra spina nel fianco alla strategia afghano-pachistana della Casa Bianca.

Published by
Alberto Francavilla