Australia: ministro visitava siti porno, dimesso

Un ennesimo scandalo scuote il governo laburista del Nuovo Galles del sud, il più popoloso degli stati australiani con capitale Sydney, al potere da 15 anni ma in caduta libera nei sondaggi: il ministro per i porti e dei corsi d’acqua Paul McLeay si è dimesso giovedì sera dopo essere stato avvertito da un quotidiano che avrebbe pubblicato un rapporto sull’uso di internet dai computer parlamentari e da cui emerge che McLeay visitava regolarmente siti porno e di gioco d’azzardo.

McLeay ha ammesso tutto, dichiarandosi ”umiliato e imbarazzato”. ”E’ stato un errore e mi rendo conto che la comunità si aspetta standard più alti” ha detto, ma non ha voluto rivelare dettagli sui siti visitati. E’ diventato così il nono ministro o sottosegretario sospeso, dimissionario o licenziato dalle ultime elezioni del marzo 2007. Lo scandalo si è però subito allargato agli uffici di altri parlamentari, compreso quello dell’ultraconservatore leader dei Democratici cristiani, il reverendo Fred Nile, da cui sarebbero stati effettuati ben 200 mila contatti in sei mesi con siti ”inappropriati”.

Nile ha convocato oggi una conferenza stampa per spiegare che, in campagna elettorale, i suoi collaboratori avevano visitato legittimamente i siti in questione proprio per verificarne i contenuti nel tentativo di contrastare la diffusione di materiale pornografico, sottolineando che, a questo scopo, i suoi assistenti avevano bisogno di visitare i siti per soli ”pochi secondi”, Ha tuttavia chiesto allo staff del parlamento di spiegare i 200 mila contatti.

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Alessandro Avico