Bachmann vuol chiudere l'esercito ai gay

NEW YORK, 16 AGO – Poco meno di un mese fa il presidente Usa, Barack Obama, ha solennemente mandato in soffitta il ''Don't ask, don't tell'', la legge considerata ingiusta e discriminatoria che fino ad oggi di fatto chiudeva le porte della carriera militare agli omosessuali dichiarati. Ma la regina dei Tea Party, Michele Bachmann, in corsa tra i repubblicani per sfidare Obama nel 2012, ha gia' detto che se verra' eletta quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti potrebbe reintrodurre la norma.

''La politica del 'don't ask don't tell' (i militari gay possono prestare servizio se non dichiarano la loro omosessualita', ndr) ha funzionato molto bene'', ha detto Bachmann in un'intervista alla Cnn, sottolineando di essere pronta a rispolverarla previa consultazione con i vertici militari. Secondo gli esperti una decisione del genere – che segnerebbe una clamorosa retromarcia rispetto alle decisioni prese di recente dal Congresso – incontrerebbe pero' molti ostacoli dal punto di vista politico e pratico, con gli stessi vertici delle forze armate largamente favorevoli al nuovo corso.

Ma per quel che riguarda l'aspetto legale – spiegano sempre gli esperti – potrebbe essere molto piu' semplice di quanto si creda: la legge che prevede il divieto del ''don't ask don't tell'', infatti, non impone espressamente al Pentagono di aprire le porte delle forze armate ai gay. La norma fissa invece un percorso nel corso del quale il divieto viene gradualmente abolito. Un nuovo presidente, quindi, potrebbe ordinare al segretario di Stato alla difesa di emanare un nuovo regolamento che di fatto ripristini il divieto.

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Alberto Francavilla