MANAMA – Nel ‘venerdì della rabbia’ i manifestanti sono scesi in piazza in diverse zone della capitale del Bahrein, Manama, nonostante la legge marziale lo vieti. Si tratta di piccole manifestazioni, che sono state però contenute e represse dalle forze dell’ordine.
Il governo ha blindato la capitale, con un ampio dispiegamento di forze: la città è stata sorvolata da elicotteri e controllata attraverso diversi chekpoint sulle strade principali.
Nel villaggio di Diraz alcune centinaia di persone hanno manifestato urlando ‘giù il regime’, e una donna vestita di nero ha sventolato una bandiera nazionale e brandito nell’aria una copia del Corano. La folla si è dispersa quando almeno 100 poliziotti hanno sparato lacrimogeni.
Anche nel villaggio di Al Dair la polizia ha usato i lacrimogeni per disperdere un centinaio di manifestanti, che stavano marciando in una delle strade contigue alla pista di atterraggio dell’aeroporto internazionale del Bahrein.
I residenti delle strade vicine hanno fatto rientrare donne e bambini nelle case, per evitare i lacrimogeni. Secondo alcuni di loro, le forze dell’ordine hanno sparato anche con fucili a pallini.
”Dopo tutti questi morti – ha detto uno dei dimostranti -, dopo tutti questi sacrifici, noi continueremo a protestare. Vogliamo solo una nuova costituzione, ma loro non sono pronti per la democrazia”.