Usa. Addio a Betty Ford, la First Lady più amata dagli americani

Betty Ford e il marito Gerald alla Casa Bianca in tempi felici

WASHINGTON, STATI UNITI -Il mondo politico di Washington e l’intero popolo americano  hanno reso un omaggio commosso a Betty Ford, l’ammirata ed amata moglie dell’ex-presidente repubblicano Gerald Ford che nella sua lunga vita – è morta venerdi 8 luglio all’età di 93 anni – ha sconfitto il cancro, debellato l’alcolismo, una dipendenza da medicinali e contribuito a fondare uno dei più celebri centri di riabilitazione degli Stati Uniti, il Betty Ford Center.

Nancy Reagan, la moglie del defunto presidente, ha detto che ”Betty è stata la forza che ha sostenuto il marito durante giorni molto difficili nella storia del nostro Paese. Ho ammirato il suo coraggio nell’affrontare le sue lotte personali condividendole con tutti noi”.

Poche First Lady sono state popolari come Betty Ford, un fatto dovuto alla sua franchezza e mancanza di simulazione. Era a favore dell’Equal Rights Amendment (un emendamento alla costituzione in favore dei diritti del donne che però non è mai riuscito ad ottenere l’approvazione del Congresso di Washington), della legalizzazione dell’aborto e affrontò il problema dei rapporti sessuali prematrimoniali.

Quando la commozione fece mancare la voce al marito dopo la sconfitta subita dal democratico Jimmy Carter nel 1976, fu la signora Ford che prese in mano la situazione e lesse lei stessa con grande dignità l’ammissione della sconfitta. E quando Jerry Ford morì nel dicembre del 2006, ad annunciare la sua scomparsa fu la moglie, che odiava la notorietà e viveva col marito in sostanziale isolamento in Rancho Mirage, a sudest di Palm Springs, California, occupandosi del suo centro di riabilitazione colà situato.

A settembre del 1974 la signora Ford si sottopose ad una mastectomia dopo la scoperta di un cancro nel suo seno destro. Dopo due anni di chemoterapia, nel novembre del 1976, i suoi medici la definirono totalmente guarita. Ma il cancro non è stata l’unica battaglia medica della signora Ford. La sua dipendenza da medicinali era cominciata nel 1964 con una ricetta per alleviare un costante dolore al collo dovuto ad un incidente che aveva causato la compressione di un nervo. Poi venne l’alcol, per la solitudine dovuta ai viaggi e agli impegni politici del marito, oltrechè alla vergogna di non avere una laurea universitaria.

Il problema dell’alcolismo divenne così grave che nel 1978, un anno dopo aver lasciato la Casa Bianca, la sua intera famiglia la affrontò esortandola a farsi curare. Lei disse che erano ”mostri” e che lei col bere non aveva alcun problema. Ma alla fine cedette e si fece ricoverare al Long Beach Naval Hospital in California. Ne uscì completamente ristabilita.

Una volta alla Casa Bianca, dopo le dimissioni di Richard Nixon di cui il marito era il vice, Betty Ford portò un tocco di ammirevole femminilità rispeto alla tetraggine del presidente travolto dal Watergate. Raccontano i suoi biografi che si stupì per il fatto che la servitù non replicasse mai ai saluti. Le fu spiegato che così aveva voluto Nixon, che nella sua frenesia di riservatezza la voleva praticamente invisibile. Betty Ford cambiò tutto, e quando tornò dall’ospedale dopo la mastectomia trovò l’intero staff della Casa Bianca con cartelli che le davano la bentornata.

Scrive in una delle sue biografie: ”Sono una donna normale chiamata sul palcoscenico in tempi straordinari. Quando sono diventata First Lady non ero diversa da come ero prima. Ma per via di un incidente della storia, la gente mi ha trovata interessante”.

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lgermini