Birmania, Aung San Suu Kyi libera e subito al lavoro per legalizzare il suo partito

Aung San Suu Kyi

E’ stata appena liberata dopo 15 anni di arresti domiciliari, ma la leader dell’opposizione birmana e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi si è subito messa al lavoro.

Questa mattina la “Signora”, come la chiamano i suoi sostenitori, ha raggiunto il suo ufficio presso la sede della Lega Nazionale per la Democrazia (Lnd), il suo partito: nell’agenda della Ledy c’è il reinsediamento della Lega nel sistema politico, dopo il bando a seguito della mancata registrazione alle ultime elezioni

Il primo impegno di Aung sarà quello di riportare attivamente sulla scena politica la Lnd, diventata una formazione illegale dopo la mancata registrazione alle elezioni del 7 novembre.

Il partito aveva vinto le elezioni del 1990, che furono però annullate dalla giunta militare tuttora al potere. A questa tornata elettorale la Lega Nazionale per la Democrazia ha deciso di non partecipare in segno di protesta contro la legge elettorale, che prevede che i partiti registrati non possano avere leader con precedenti penali, imponendo di fatto le dimissioni di Aung San Suu Kyi. “Martedì presenteremo un ricorso per riportare alla legalità Lnd”, ha spiegato Nyan Win, portavoce del partito.

Lnd dovrà anche decidere che linea da seguire riguardo alle contestate elezioni del 7 novembre, che hanno consegnato circa l’80 per cento dei 1.159 seggi delle tre camere al partito vicino alla giunta, l’Unione della Solidarietà e dello Sviluppo. La premio Nobel ha preferito per ora non rilasciare commenti espliciti sul voto, spiegando di voler prima leggere un rapporto dettagliato in merito.

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Maria Elena Perrero