Birmania. Il partito di Suu Kyi chiede all’Occidente di attenuare le sanzioni

La leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi

BANGKOK, THAILANDIA – La Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), il partito della leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, ha fatto sapere che desidera discutere su come le sanzioni internazionali contro il Paese guidato dalla dittatoriale giunta militare possano essere attenuate, a quanto riferisce la Bbc.

L’Nld vuole trattare l’argomento con l’Unione Europea, gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia nel tentativo di raggiungere un accordo su quando, come e in quali circostanze modificare le sanzioni che, pur essendo intese ad esercitare pressioni sul brutale regime dei generali, hanno anche l’effetto di procurare difficoltà e privazioni alla popolazione.

Il rilascio di Suu Kyi dagli arresti domiciliari lo scorso novembre dopo le prime elezioni svoltesi in Birmania da 20 anni hanno riacceso il dibattito sulla reale efficacia delle sanzioni. La stessa Suu Kyi ha auspicato meggiori investimenti esteri nel suo Paese, che, ha detto, ”è rimasto indietro”. Secondo l’NLD, ”le sanzioni potrebbero essere attenuate nell’interesse della democrazia, dei diritti umani e dello sviluppo economico.

Le elezioni di novembre, che sono state duramente criticate dall’Occidente e dall’opposizione democratica birmana, hanno confermato il potere assoluto dei militari e sanzionato il loro controllo del nuovo parlamento.

L’Nld vinse con ampio margine le precedenti elezioni del 1990, ma la giunta militare gli impedì di andare al potere. Il partito si è sciolto prima delle elezioni di novembre perchè le norme elettorali imposte dai generali richiedevano l’espulsione dei leader del partito, inclusa Suu Kyi, prima del voto.

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lgermini