Un blog iraniano, Tagheer, afferma che il leader dell’opposizione iraniana, Nir Hossein Mussavi, potrebbe essere arrestato. Secondo il blogger, che cita “fonti attendibili” l‘arresto di Mussavi sarebbe stato chiesto ieri 12 dicembre a Teheran durante una riunione alla quale avrebbe partecipato anche la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei.
Anche un altro leader dell’opposizione, Mehdi Karrubi e l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, potrebbero finire in manette, aggiunge Tagheer. Le voci sul possibile arresto di Mussavi si rincorrono da giorni e si sono rafforzate nelle ultime ore, dopo che la televisione di Stato ha trasmesso le immagini di persone che bruciavano una fotografia dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, affermando che si trattava di studenti dell’opposizione.
Dopo le immagini trasmesse, i Pasdaran in un comunicato hanno affermato: «Affronteremo i nemici sulla scena della guerra di velluto o aperta». La “guerra di velluto”, secondo le massime autorità dello Stato, sarebbe quella intrapresa dall’opposizione contro il sistema islamico: i Guardiani della rivoluzione chiedono «l’immediato processo e la punizione degli elementi che stanno dietro le quinte e di coloro che hanno compiuto quest’atto vergognoso. Dobbiamo cercare le radici di tutto questo nei circoli dei nemici stranieri della rivoluzione e del sistema e in alcuni circoli sediziosi all’interno del Paese».
Alcuni siti dell’opposizione hanno scritto che il regime potrebbe decidere di arrestare Mussavi con l’intento di porre fine alle proteste di piazza prima dell’Ashura, la ricorrenza sciita del martirio dell’Imam Hossein, che quest’anno cade il 26 e 27 dicembre. In quella occasione l’opposizione potrebbe approfittare delle grandi processioni religiose che attraversano le città iraniane per tornare a protestare.
Il sito Kaleme chiede a «tutti i sostenitori del movimento verde (cioè dell’opposizione, ndr) di essere vigili e continuare a seguire le notizie» poiché «qualcosa sta per accadere in seguito allo scenario pianificato sull’insulto all’Imam Khomeini».
