Vittoria annunciata, con sapore a trionfo: il presidente e leader del Movimento al socialismo (Mas), Evo Morales, è stato rieletto per un nuovo mandato in Bolivia con circa il 60% dei voti, e ha così stracciato il suo principale avversario, Manfred Reyes Villa (destra), che ha ottenuto il 23-24%.
Sulla base dei primi exit poll, Morales ha avuto tra il 62% e il 63,2% dei consensi, mentre la rete statale di Tv ha assegnato al capo dello stato il 59,09% dei voti. Anche prima di conoscere gli exit poll, centinaia di simpatizzanti di Morales (50 anni) si sono riversati nelle strade del centro di La Paz per festeggiare la vittoria di “el Evo”, come viene spesso chiamato nel suo Paese il presidente, che quattro anni fa è diventato il primo capo di stato indio (é dell’etnia aymara) della Bolivia e dell’America Latina. A essere chiamati alle urne sono stati più di 5 milioni di boliviani per scegliere non solo il presidente e il suo vice, ma anche i 166 componenti dell’Assemblea Plurinazionale, il nuovo parlamento frutto della Costituzione promossa da Morales lo scorso gennaio, e approvato con un referendum.
A La Paz nessuno aveva messo in dubbio il “bis” al Palacio del Quemado (sede della presidenza) di Morales. Spinto dai movimenti sociali, dagli indios e dai sindacati che lo hanno portato al potere nel 2005, il presidente è così riuscito a raggiungere la meta che si erano posti i suoi sostenitori, che parlavano di un risultato vicino al 60%, mentre i più ottimisti sognavano addirittura “quota 70%”, grazie all’appoggio anche di alcuni settori della classe media. L’interrogativo politico di fondo in queste ore nel paese andino è se il Mas sia riuscito ad ottenere la maggioranza in entrambe le camere del nuovo Parlamento, che proprio grazie alla nuova Costituzione ha un taglio chiaramente “indio”.
Poco prima di votare, Morales non ha fatto mistero di guardare con fiducia al futuro: magari anche per un terzo mandato dopo il 2014. Con molta prudenza, ma a sorpresa, il presidente eletto ha fatto sapere che sta già pensando alla possibilità di un terzo mandato come capo dello Stato. «Oggi stiamo votando sulla base della nuova Costituzione», quindi si può «parlare della prima elezione di Morales», aveva detto alla stampa dopo aver depositato il proprio voto a Villa 14 settembre, una piccola località dell’area “cocalera” del Chapare, centro del paese.
La vittoria a queste elezioni rappresenta per Morales una rampa di lancio per rafforzare il modello di “socialismo comunitario” che ha portato avanti in questi anni in un paese che rimane il più povero del Sudamerica, nonostante le ingenti risorse minerarie e di idrocarburi, petrolio ma soprattutto gas naturale.