Nelle elezioni del 3 ottobre in Bosnia-Erzegovina si profila un risultato a sorpresa per la presidenza tripartita, dove per la carica di membro musulmano (che governa insieme ai colleghi serbo e croato) è in testa Bakir Izetbegovic, un moderato più favorevole al dialogo con la comunità serba, che sembra affermarsi nettamente su Haris Silajdzic, il presidente musulmano uscente dato per favorito alla vigilia, che è su posizioni più radicali e intransigenti con i serbi.
Dopo lo spoglio di circa l’80% delle schede, Izetbegovic raccoglie infatti il 34% dei consensi, davanti al magnate dell’editoria Fahrudin Radoncicn con il 30% circa, mentre Silajdzic è solo terzo intorno al 25%.
Izetbegovic , cinquantaquattro anni, è figlio di Alija Izetbegovic, figura carismatica della comunità musulmana durante la guerra (1992-1995), e uno degli artefici dell’indipendenza della Bosnia.
Se il primo risultato del voto verrà confermato, sarà un buon segnale per un possibile avvicinamento fra le comunità musulmana e serba, la cui contrapposizione è alla base dell’impasse politico che frena il cammino della Bosnia verso l’integrazione europea.
Per quanto riguarda gli altri due membri della presidenza tripartita, le schede fin qui scrutinate assegnano il successo ai candidati uscenti e favoriti alla vigilia, il serbo Nebojsa Radmanovic e il croato Zeljko Komsic.