L’ex giudice boliviano Luis Taipa Pachi, fuggito lo scorso giugno dal suo paese perché, secondo il governo del presidente Evo Morales, nel 2009 avrebbe avallato un presunto complotto dei settori dell’estrema destra per uccidere il capo dello Stato, ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile. Lo rende noto oggi, 17 gennaio, la Folha de Sao Paulo.
Il quotidiano precisa che la decisione è stata presa all’unanimità lo scorso dicembre dalla Commissione nazionale per i rifugiati (Conare), alla luce di una legge del 1997 che stabilisce che l’asilo politico deve essere concesso a persone per le quali ”esista il fondato timore che possano essere perseguitate” in patria, come ha sostiene l’ex magistrato.
In un’intervista pubblicata dal quotidiano ‘El Deber’, Taipa Pachi spiega di essere fuggito via terra dopo che il governo ha fatto disporre un mandato di cattura nei suoi confronti perché non aveva accettato che il processo per i presunti protagonisti del complotto venisse trasferito da Santa Cruz, dove era stato ordito, a La Paz. Folha ricorda che, negli ultimi anni, il Conare ha concesso l’asilo politico a 118 boliviani, tutti oppositori di Morales.
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