Il capo dei servizi segreti britannici, John Sawers, primo tra i suoi predecessori a parlare in pubblico, ha dichiarato giovedi che i terroristi potrebbero colpire l’Occidente ”con un costo enorme di vite umane”, ma che la proliferazione nucleare rappresenta un pericolo ben maggiore.
Il capo del Secret Intelligence Service (SIS), conosciuto anche come MI6, in un discorso tenuto al gruppo Society of Editors presso gli uffici della Reuters a Londra, ha sottolineato che i rischi di fallire nel contrastare la proliferazione in Paesi come l’Iran ”sono spaventosi”.
”E’ già difficile combattere il terrorismo – ha detto Sawers – e nonostante i nostri sforzi collettivi un attacco potrebbe riuscire. Il costo di vite umane sarebbe enorme, ma il nostro Paese, il nostro sistema democratico non verrebbero distrutti da un tipico attacco terroristico”.
”Molto più pericolosi sono i pericoli della proliferazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche. Possono alterare l’intero equilibrio di potere in una intera regione”.
Sawers ha proseguito affermando che le manchevolezze dei servizi segreti sull’Iraq prima dell’invasione del 2003 ha mostrato a ”uomini politici e funzionari governativi” quanto è importante che le fonti di informazione vengano rigorosamente controllate.
Riguardo al terrorismo, Sawers ha definito improbabile che Al Qaeda possa raggiungere gli obiettivi di indebolire la potenza dell’Occidente o rovesciare i governi arabi moderati. Ma la minaccia del ”terrorismo islamico” difficilmente si affievolirà in tempi brevi.
In una frase che non sfuggirà all’attenzione dei Paesi mediorientali, Sawers ha detto che col tempo l’emergere in quella regione di governi più aperti e ricettivi ”contribuirebbe a osteggiare il terrrorismo”.