Usa: gli obesi si schierano con Christie, lui pensa di candidarsi

USA – E’ “ridicolo” sostenere che in un’ipotetica corsa verso la Casa Bianca Chris Christie sarebbe ostacolato dalla sua stazza. Scendono in campo, come era prevedibile, in difesa del governatore repubblicano del New Jersey, diventato in pochi giorni il possibile astro nascente delle primarie Gop, i gruppi per i diritti civili impegnati contro la discriminazione degli obesi.

E, anche di fronte a questa ennesima – e molto importante considerato che il numero degli elettori ‘over size’ cresce costantemente negli Stati Uniti – dichiarazione di sostegno, Christie ha cominiciato a riconsiderare la decisione finora proclamata a gran voce di non sentirsi pronto, secondo quanto rivelano fonti citate da Fox.

Continua infatti il pressing di maggiorenti del Gop e grandi finanziatori che vedono nel battagliero ex attorney, diventato due anni fa governatore di uno stato liberal, la carta giusta in questo momento per assestare il colpo vincente al già in grande difficoltà Barack Obama. Secondo le fonti citate dall’emittente vicino ai conservatori, Christie dovrà prendere una decisione in fretta visto che la scadenza per partecipare alle primarie in alcuni stati scade tra breve.

Ma Christie, che in passato ha detto di non saper più cosa fare “a parte suicidarsi” per far capire che non intendeva candidarsi, intende riflettere bene sulla mossa, ben sapendo che in passato candidati dell’ultima ora si sono rivelati un flop. Intanto, forse per una calcolata strategia, Christie ha ottenuto un enorme effetto pubblicitario, conteso da tutte le principali televisioni e testate per interviste, e decine e decine di analisi e commenti sulla possibilità di una sua discesa in campo.

Con un’attenta disanima di tutti gli eventuali ostacoli per Christie, e tra questi appunto il fatto che il governatore extra large avrebbe difficoltà a rompere il tabù che vuole che da decenni l’America sia guidata da un presidente in forma Argomenti che, secondo Peggy Howell, portavoce della National Association to Advance Fat Acceptance, che si batte per far “accettare i grassi”, sono una “tattica per cercare di allontanare l’attenzione da quello che il governatore ha ottenuto a livello politico, mettendola sul suo peso fisico”.

“La gente ha avuto qualcosa da dire sul fatto che il presidente Obama fuma ? – ha aggiunto parlando con l’Huffington Post – perchè ci dovrebbe essere differenza nella percezione di un leader che sceglie di fumare ed uno che ha un pò di grasso in più?”.

Per la Howell infatti il peso eccessivo, circa 150 chili, del repubblicano non consitituirebbero un problema per la salute di Christie: “non sono un dottore, ma ovviamente è un uomo molto attivo, e credo che sia ridicolo sostenere che non sarebbe in grado di servire come presidente, affermazione che sarebbe discrimatoria unicamente in base al peso”.

Parole che arrivano in risposta ai tanti commentatori che, dopo i primi giorni di imbarazzo, hanno rotto il silenzio sull’argomento tabù e, rischiando appunto l’accusa di discriminazione, si sono domandati se la taglia extra large di Christie sia compatibile anche con il severo controllo sulla salute a cui il presidente americano si deve sottoporre – con test periodici i cui risultati vengono resi pubblici – per garantire la piena efficienza, come ha sottolineanto Eugenie Robinson sul Washington Post. Mentre altri commentatori hanno sottolineato come l’eccesivo peso di Christie potrebbe essere un handicap politico, mostrando agli elettori poca disciplina personale. Che del resto, però, potrebbe metterlo in sintonia con milioni di americani che, forse come lui, si ripromettono ogni lunedì di mettersi a dieta e poi non lo fanno.

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luiss_vcontursi