Iran nega ciberattacchi a banche Usa, dice che partiti anche dall’Italia

TEHERAN, IRAN – Sostenendo che e’ partito anche dall’Italia, la cyberpolizia iraniana ha negato che un attacco informatico che ha colpito di recente l’americana Citibank sia stato sferrato dall’Iran.

In un’intervista all’agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr, il capo della polizia informatica della Repubblica islamica (Feta), ha premesso che i ”responsabili Usa hanno notificato” all’Iran ”l’attacco attraverso Rsa, la loro divisione per la sicurezza”.

Il generale di brigata Seyed Kamal Hadianfar ha aggiunto che la sua polizia ”ha condotto un’indagine sul caso. Le indagini indicano che utenti iraniani sono stati vittima di botnet”, ha precisato, spiegando che in sostanza questo tipo di attacco informatico ”rompe” le difese di una rete di computer e lancia virus da quel network ”senza che l’utente lo sappia”: insomma l’Iran sarebbe stato usato solo come trampolino per l’attacco lanciato pero’ da altre nazioni.

Gli indirizzi ”IP attaccanti sono stati rintracciati in Italia e Gran Bretagna e la polizia Feta ha comunicato i risultati delle proprie indagini alle controparti straniere”, ha sostenuto il generale senza fornire – almeno nel servizio inglese della Mehr – altri dettagli sulla pista italiana.

”E’ emerso – ha detto il generale – che nessun attacco e’ stato lanciato dall’interno dell’Iran su Citibank e gli iraniani non solo non hanno avuto alcun ruolo ma sono stati vittima dell’attacco”. Sono mesi, nell’ambito di indiscrezioni e accuse reciproche su una cyberguerra finalizzata a ostacolare il controverso programma nucleare iraniano, che Usa e Iran denunciano attacchi informatici a siti atomici o petroliferi da una parte e istituzioni finanziarie dall’altra.

Proprio mercoledi’ scorso Bank of America, JPMorgan, Citigroup (cui fa capo Citibank) e altri istituti finanziari americani avevano lanciato un appello all’amministrazione Obama affinche’ fermi attacchi degli hacker iraniani che oramai da mesi – secondo Wall Street – continuano a violare i sistemi informatici delle principali banche statunitensi.

Nell’intervista il generale ha definito queste accuse mera ”propaganda mediatica” che ”non ha fornito prove chiare sul fatto che l’Iran sia l’origine degli attacchi”. Hadianfar ha comunque assicurato che le accuse saranno esaminate se le autorita’ statunitensi trasmetteranno a Teheran, attraverso l’Interpol, ”motivi legali e documenti”.

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lgermini