Per la prima volta in venti anni, dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, il Cile potrebbe tornare ad essere governato da una maggioranza di Destra. Al primo turno delle elezioni presidenziali, per succedere alla popolarissima Michelle Bachelet, leader uscente della Concertation, un Ulivo cileno, il candidato di Destra, Sebastian Pinera, è in testa con il 44 per cento dei voti. Il suo avversario sarà Eduardo Frei, figlio del celebre Frei, presidente prima di Salvator Allende, che ha ottenuto il 29 per cento. In terza posizione l’outsider, il trentenne Marco Enriquez Ominami, figlio di un rivoluzionario del Mir estrema sinistra, ucciso dai generali di Pinochet. Ominami si è candidato al di fuori degli schemi ed ha ottenuto il 20 per cento dei voti.
Pinera, una sorta di Berlusconi cileno, padrone di televisioni, presidente della famosa squadra di calcio di Santiago Colo Colo (di cui, però non è tifoso) spera di aggiungere alla sua percentuale il voto della borghesia che ha scelto il giovane Ominami mentre Frei ha già chiesto al giovane concorrente e al candidato della sinistra estrema Jorge Arrate, che ha conquistato il 6, 21 dei voti, di unirsi a lui per sbarrare la strada al ritorno della Destra, Ominami ha già risposto negativamente alla proposta di una nuova Concertasion. La battaglia del ballottaggio che si terrà il 17 gennaio sembra così aperta e favorevole a Pinera che sta mandando messaggi tranquilizzanti a tutto il Paese con la promessa che sarà il presidente di tutti i cileni.