Cina. Giro di vite per soffocare il sostegno al Nobel per la Pace Liu Xiaobo

Il Nobel Liu Xiaobo e la molie Liu Xia

Dozzine di dissidenti e attivisti per i diritti umani cinesi continuano ad essere agli arresti domiciliari a causa della diffidenza del governo che vuole soffocare il sostegno per Liu Xiaobo, il premio Nobel per la Pace imprigionato per sovversione, a quanto informa la Reuters.

Le autorità governative hanno inviato squadre speciali di guardie e poliziotti per accertare che i sostenitori di Liu restino confinati nelle loro case o siano tenuti sotto costante sorveglianza. Queste informazioni sono state diffuse dall’associazione con sede a New York Human Rights in China via e-mail e da gruppi di dissidenti.

Questi includono Liu Xia, la moglie del Nobel Liu, che l’anno scorso è stato condannato a 11 anni di prigione per le sue dure critiche al sistema del partito unico ed il ruolo da lui svolto nell’organizzare una campagna diretta a sollecitare la democrazia.

Liu Xia ha detto di sperare che le autorità le consentano di recarsi a Oslo per ricevere il premio assenato al marito. Ma Pechino non ha ancora reso nota una decisione in proposito, e le sue violente critiche all’organizzazione del premio rendono un eventuale viaggio di Liu Xia molto improbabile.

”Le restrizioni su molti di noi non sono mai state così severe, le autorità stanno dando estremi giri di vite”, ha dichiarato Yu Jie, uno scrittore di Pechino che guida una campana contro le restrizioni religiose.

Yu ha detto di essere stato confinato nella sua casa sin da quando l’assegnazione del premio Nobel è stata annunciata l’8 ottobre, ed ha aggiunto che in un primo momento la polizia ha impedito alla molie di recarsi in ospedale per farsi curare l’influenza. Poi è stato permesso ad un dottore di recarsi a casa loro, e la donna è stata accompanata in una clinica.

”Non so per quanto tempo questo clima intimidatorio continuerà”, ha detto Yu, ”ma credo almeno fino a dicembre quando avviene la consegna del premio Nobel”. Il premio verrà ufficialmente assegnato il 10 dicembre a Oslo, e il 25 dicembre ricorre il primo anniversario della condanna di Liu Xiaobo, un’altra data in cui la sorveglianza delle autorità sarà particolarmente severa.

I vari tipi di contenimento e repressione del dissenso indicano le vaste risorse che il governo impiega per mantenere l’ordine. Le spese totali per la sicurezza interna nel 2009 sono state a pari a 514 miliardi di yuan (77 miliardi di dollari), leggermente inferiori rispetto ai 532 miliardi di yuan per le spese militari, secondo quanto calcolato da ricercatori della Università di Tsinghua.

L’organizzazione di Human Rights in China stima che siano circa 40 i dissidenti e gli attivisti cinesi agli arresti domiciliari.

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lgermini