La Corea del Nord ”pagherà un prezzo” per eventuali ”future provocazioni” nei confronti della Corea Sud. Lo ha affermato lo stesso presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak in un discorso televisivo alla nazione, definendo il bombardamento della scorsa settimana ”un crimine inumano”.
Nel suo primo discorso pubblico dopo l’ attacco nordcoreano di martedì scorso, che ha provocato la morte di quattro persone sull’ isola di Yeonpyeong, Lee ha ha aggiunto che è ”difficile pensare che Pyongyang rinuncerà alle minacce nucleari e militari”. Per far fronte alla Corea del Nord è necessaria ”l’unità del popolo sudcoreano”, ha sottolineato il presidente.
Lee ha detto di sentirsi ”responsabile” per non aver ”protetto le vite dei cittadini”. Le dichiarazioni del presidente vengono mentre sono in corso nel mar Giallo le manovre navali congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud. Le manovre, al loro secondo giorno, si svolgono in una situazione di estrema tensione. Pyongyang ha minacciato nuovi attacchi ”spietati” se ”sarà violata la nostra sovranità”.