CARACAS – Dipendenti statali al lavoro solo due giorni alla settimana. Non in Italia, però. Succede in Venezuela, e il motivo non è da festeggiare. Infatti è stato deciso così dopo che il Paese si è ritrovato stretto alle corde dalla crisi energetica, che il governo attribuisce solo al fenomeno climatico del Nino.
Così il presidente, Nicolas Maduro, ha accorciato la settimana lavorativa negli uffici pubblici del Paese per risparmiare l’elettricità. D’ora in avanti, almeno fino a che la crisi energetica non si sarà risolta, i circa 2,8 milioni statali venezuelani lavoreranno solo lunedì e martedì, dopo che il loro orario di lavoro era già stato ridotto a 6 ore quotidiane, dalle 7 del mattino alle 13.00.
La nuova misura per il settore pubblico si aggiunge ad altre iniziative lanciate per risparmiare energia. Già dal febbraio scorso, infatti, il governo aveva ordinato ai centri commerciali di ridurre gli orari di apertura e di generare la propria energia, mentre dalla prossima settimana entrerà in vigore la nuova ora legale: le lancette verranno spostate avanti di mezz’ora per risparmiare elettricità nel tardo pomeriggio. A questo si aggiungono i blackout programmati, di quattro ore al giorno, che sono partiti due giorni fa e hanno già provocato malcontento e proteste stradali a Maracaibo, capitale dello stato di Zulia e seconda città più importante del paese.
Secondo il governo, questa serie di misure è già servita per rallentare la diminuzione del livello delle acque nella diga di Guri, che alimenta la più grande centrale idroelettrica del Paese, ma gli esperti sostengono che se si mantiene l’attuale siccità è difficile che la situazione migliori davvero a breve scadenza.
Nelle fila dell’opposizione, concentrata in questo momento nella convocazione di un referendum contro Maduro, si sottolinea che le conseguenze dell’attuale mancanza di piogge sarebbero ben meno drammatiche se il governo si fosse occupato della manutenzione delle reti elettriche, nonché dell’annunciato piano di mini-centrali termoelettriche, per coprire eventuali problemi di approvvigionamento di energia idroelettrica. In quanto a Maduro, ha già avvertito che ogni protesta contro le nuove restrizioni nell’erogazione dell’elettricità, “che sarà subito usata come scusa dai sovversivi”, sarà trattata “con mano dura e implacabile” delle autorità.